Vince "Tria, del sentimento di tradire" La storia commovente di Giulia Grandinetti

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Gran finale sabato sera per il ‘Corto Dorico Film Fest’ di Ancona. Alla Mole sono stati assegnati la maggior parte dei premi previsti, a partire dal Premio Stamira per il miglior cortometraggio. A vincere la 19esima edizione è ‘Tria - del sentimento del tradire’ di Giulia Grandinetti. Nella motivazione della giuria di qualità, composta dal regista Claudio Cupellini, dall’attrice Donatella Finocchiaro e dal direttore della fotografia Michele D’Attanasio si parla di "un soggetto che si distingue per rara originalità" e di "un cast di attori con volti che riescono a incarnare meravigliosamente un mondo reinventato. Il film ci racconta una storia commovente, con scene, costumi e una fotografia che aiutano a creare delle inquadrature pittoriche degne di un’opera d’arte". Grandinetti ci porta in una Roma distopica, dove vige una legge per cui le famiglie immigrate non possono avere più di tre figli. Se ne arriva un quarto, lo si deve far nascere, ma poi uno dev’essere ucciso, dando alle femmine la precedenza per il sacrificio. Menzione speciale a ‘Il Barbiere Complottista’ di Valerio Ferrara, "per la capacità di raccontare in maniera caustica e iconica le paure e le occasioni dei nostri tempi". Il Premio Nie Wiem al miglior corto d’impegno sociale e il Premio Coop for movies sono andati a ‘Camerieri’ di Adriano Giotti; il Premio Poliarte - Giuria Giovani ‘Nazareno Re’ a ‘When You Wish Upon a Star’ di Domenico Modafferi; il Premio del pubblico a ‘A Better Half’ di Marco Calvani. Il Premio Cgs Acec - Sentieri di Cinema è stato vinto da ‘68.415’ di Antonella Sabatino e Stefano Blasi, il Premio Ristretti oltre le mura da ‘Il Barbiere Complottista’ di Valerio Ferrara, il Premio giovani ‘Salto in lungo - cantiere di cinema’ da ‘Margini’ di Niccolò Falsetti; il Premio della critica SNCCI da ‘Settembre’ di Giulia Steigerwalt, mentre ‘Piano piano’ di Nicola Prosatore ha ottenuto una menzione speciale. L’edizione 2022 del festival ha rappresentato "un salto in avanti, e un ritorno ai livelli di pubblico pre Covid – sottolinea Valerio Cuccaroni, presidente di Nie Wiem, che organizza la rassegna insieme al Comune –. Non era scontato".

r. m.