"Vinokilo" alla Mole Vanvitelliana: i capi vintage si vendono al chilo

Da oggi a domenica l’appuntamento organizzato da Raval che prevede anche dj set e piatti tipici

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Torna ad Ancona ‘Vinokilo’, il mercatino vintage con abbigliamento in vendita ‘al chilo’. L’idea nasce in Germania, a Magonza, dove un’azienda ‘ricicla’ (o ‘ricondiziona, per usare un termine riferito ai prodotti tecnologici) abiti degli anni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90, puntando sulle migliori marche. Ad Ancona l’iniziativa si svolgerà oggi (ore 11-20), domani (ore 11-22) e domenica (ore 10-20) alla Mole Vanvitelliana, organizzata da Raval, che curerà l’area food & drink. Ci saranno poi il Vinokilo Sound System & Djset e l’area expo con artigianato locale, gioielli fatti a mano, illustrazioni e molto altro ancora. Tre i dj-set, in collaborazione con Raval: oggi (17-20) con Apeless, domani (18-22) con Macca e domenica (17-20) con DJ Jm. Domenica prevista anche una sessione di yoga. Alla Mole ci sarà poi il Vinokilo Circle, un centro di raccolta pop-up di abbigliamento usato di qualità, buono per il guardaroba ma anche per l’ambiente, perché si limitano gli sprechi promuovendo uno stile di vita più sostenibile. Chi ha vestiti che non usa più può portarli, e in base alla quantità donata riceverà uno sconto sui nuovi acquisti fino a un massimo del 30%. Gli abiti devono essere in buono o ottimo stato e lavati (no a intimo, accessori, scarpe, marchi del fast fashion come Zara, H&M e OVS). Da 1 a 2 kg 5% di sconto; da 2 a 3 kg 10%; più di 3 kg 15%. Durante i tre giorni si potrà poi visitare la mostra fotografica ‘Through Our Eyes’, a cura di Still I Rise, progetto a lungo termine partito nel 2019 sull’isola di Samos in Grecia e che ha poi raggiunto anche il nord-ovest della Siria e lo slum di Mathare a Nairobi.

Gli studenti coinvolti finora sono 156 di età compresa tra i 9 e i 17 anni provenienti da diverse parti del mondo tra cui Afghanistan, Siria, Iran, Egitto, Congo, Guinea, Kenya, Ruanda, Burundi, Etiopia, Uganda, Somalia e Sud Sudan. L’obiettivo è dar voce a bambini troppo spesso strumentalizzati o completamente ignorati. Attraverso gli occhi e quindi attraverso le foto realizzate dagli studenti si scopre una quotidianità spesso disperata, tra campi profughi e guerre. Eppure si vedono un po’ più da vicino anche il loro percorso di crescita, le speranze, i sogni e le lotte coraggiose per un domani migliore. Il progetto fotografico è stato ideato e realizzato a Samos e Nairobi da Nicoletta Novara, mentre nel nord-ovest della Siria è stato condotto da Mahmoud Faisal.