Violentata a 8 anni dal fratello maggiore

"Non sono mai stata creduta". La paura che potesse abusare anche della sorellina più piccola l’ha spinta a denunciare

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di Marina Verdenelli

Violentata nell’ambiente dove avrebbero dovuto proteggerla di più, casa sua. Lì una bambina di soli otto anni è caduta nel peggiore degli incubi, abusata da suo fratello più grande. La famiglia avrebbe saputo ma taciuto perché "non sono mai stata creduta" ha raccontato la vittima alla polizia, quando compiuta la maggiore età ha trovato la forza di lasciare casa sua, i suoi genitori e altri quattro fratelli. A spingerla a rivolgersi alla questura è stata la paura che quel fratello potesse abusare anche della sorellina più piccola che aveva compiuto otto anni, la stessa età in cui aveva iniziato con lei. La storia di abusi è uno dei 407 casi che il Centro Antiviolenza dove opera l’associazione "Donne e Giustizia", che ieri ha inaugurato una sede nuova al Piano, ha trattato negli ultimi tre anni. L’orrore vissuto dall’adolescente è emerso prima della pandemia. Gli abusi sarebbero accaduti tutti in casa, nella sua cameretta. Prima erano molestie poi vere e proprie violenze. Tre anni fa lo sfogo di quello che, crescendo, ha capito non fossero sue fantasie come i genitori l’avrebbero indotta a credere.

Da lì il passaggio successivo è stato il suo arrivo a chi segue l’accoglienza del Centro Antiviolenza dove le hanno affiancato subito uno psicologo per aiutarla. Ancora oggi non sta bene. Residente in provincia aveva alle spalle una buona famiglia, benestante, italiana, che probabilmente non ha mai voluto ammettere quello che per cinque anni si è consumato in casa. Gli abusi sarebbero andati avanti fino a quando la ragazzina frequentava la terza media e sempre quando rimaneva sola con il fratello il quale non risultava essere affetto da patologie specifiche atte a giustificare l’orrore commesso. Le carezze affettuose del fratello l’hanno spinta piano piano in un vicolo cieco dal quale nemmeno i racconti fatti a mamma e papà, di quello che il fratello le faceva, l’hanno fatta uscire. "Non può essere, ti sbagli, hai frainteso" le ripetevano a casa, girandosi dall’altra parte. A darle la forza di denunciare è stato l’amore per la sorellina. "Non volevo le accadesse la stessa cosa" ha detto agli agenti. Sulla vicenda è stata avviata una indagine e la vittima ha lasciato l’abitazione dei genitori e adesso è al sicuro, seguita dagli psicologi dell’associazione. Sta cercando di riprendere una vita normale, superare i traumi subiti. I genitori non li ha più visti e non li vuole rivedere.