Ancona, 10 ottobre 2023 – Era innamorata e questo l’avrebbe portata a sottostare a rapporti sessuali, anche contro la sua volontà, e a dare diverse somme di denaro all’uomo di cui si era infatuata. Proprio in una delle ultime consegne di denaro il partner l’avrebbe invitata a salire in casa per poi violentarla. Con l’accusa di lesioni e violenza sessuale la giudice Francesca De Palma ieri ha condannato un 40enne della provincia di Ancona a 5 anni, 4 mesi e 20 giorni di carcere. L’imputato, difeso dall’avvocato Federico Liuti, procedeva con l’abbreviato condizionato all’acquisizione di indagini difensive consistite nella raccolta di alcune testimonianze che per la difesa avrebbero dovuto portare all’estraneità dei fatti contestai al 40enne.
Come dei messaggi sul cellulare che la vittima avrebbe inviato ad una amica, alcuni giorni dopo il fatto, dicendo che non era stata violentata. L’episodio incriminato risale al 17 ottobre dello scorso anno ed era stato denunciato da una 20enne, parte civile nel processo con l’avvocato Alessandro Scaloni. Dopo un mese era stata emessa dal gip del tribunale di Ancona una misura cautelare nei confronti del 40enne: arresti domiciliari e braccialetto elettronico. La misura è ancora attiva per lui. Stando alle accuse avrebbe approfittato dello stato emotivo della ragazza per spillarle il denaro, in tutto 900 euro che l’imputato ha definito essere solo dei prestiti.
Per la Procura però il quadro era chiaro e dopo la misura cautelare, eseguita dai poliziotti della squadra mobile, aveva chiesto il giudizio immediato per il 40enne. Da quanto ricostruito nella fase investigativa la violenza sessuale contestata si sarebbe consumata all’interno di complessi rapporti personali caratterizzati da profonde implicazioni emotive che avrebbero condizionato ed infine esposto a pericolo la giovane. La 20enne aveva vissuto, nell’estate del 2022, una breve relazione con l’uomo che aveva il doppio della sua età.
L’imputato poi aveva deciso di troncare la storia per mettersi con un’altra donna. Lei, ancora innamorata, aveva cercato di riavvicinarsi, compiacendolo. Il 40enne avrebbe approfittato di questo per chiederle soldi. Nel giorno del fatto, dopo averle spillato altro denaro, l’avrebbe invitata a salire in casa e una volta dentro sarebbe stata costretta a subire un rapporto sessuale nonostante il suo dissenso. Dalla casa la 20enne uscì dolorante e con ecchimosi alle cosce e ad una spalla. Fece denuncia e si attivò la polizia per ricostruire i fatti che hanno portato la procura a chiedere subito il processo per l’uomo che ha sempre negato la violenza sessuale parlando di rapporti consenzienti. Uscite le motivazioni farà appello.