Violenza contro le donne, l'incubo di Elena: "Ha dovuto proteggere il suo bimbo"

Ancona, il calvario di una 23enne: tre anni di tira e molla con un compagno possessivo. L’avvocato Montenovo: "Le abbiamo dato la forza di superare tutte le violenze subite da quell’uomo"

L’ennesima storia di violenza di cui si stanno occupando quelli del centro antiviolenza

L’ennesima storia di violenza di cui si stanno occupando quelli del centro antiviolenza

Ancona, 8 settembre 2022 - Elena e un incubo lungo più di tre anni: quando il dramma diventa cronico. La ragazza anconetana (il nome è ovviamente di fantasia per non renderla in alcun modo riconoscibile e dunque tutelarla), oggi 23enne, ha praticamente perso alcuni degli anni più belli della vita di una persona a causa di una relazione difficile diventata violenta. La giovane è una delle decine di donne che ogni anno si rivolgono all’associazione Donne e Giustizia di Ancona, attiva nel capoluogo da anni ormai.

La sua particolarità, anzi le particolarità, sono diverse, a partire dalla giovane età della (suo malgrado) protagonista e dalla durata della vicenda che soltanto poche settimane fa potrebbe aver imboccato una strada in discesa: "Il suo è stato un lungo, infinito tira e molla con il suo compagno, coetaneo più o meno, una storia di alti e bassi, di violenza brutale e ripetuta alternata a ritorni di fiamma che di fatto vanificavano qualsiasi tentativo di cambiare rotta".

Così Roberta Montenovo, avvocato, presidente di Donne e Giustizia e testimone diretta della storia di Elena: "Lei si è avvicinata a noi più di tre anni fa quando aveva appena 19 anni, e da allora l’abbiamo continuata ad assistere nel tentativo di darle anche la forza di assumere una decisione definitiva sul da farsi. Fino a poche settimane fa e dopo tutte le violenze subite dall’uomo che diceva di amarla e che in realtà ne esigeva soltanto il possesso, Elena ha deciso di denunciare il suo compagno. Ora la speranza è che questo provvedimento possa limitare il raggio di azione dell’uomo - spiega la Montenovo - ma un ruolo importante lo deve giocare anche la ragazza. Quante volte in questi tre anni, ogni volta che veniva da noi per chiedere aiuto, sembrava fosse la goccia che fa traboccare il vaso e invece ogni volta la relazione ripartiva. Lei deve essere forte, decisa e senza ripensamenti, noi saremo sempre qui pronti ad aiutarla".

Il problema ulteriore, gravato sulle spalle di una adolescente costretta a crescere a troppo in fretta a causa di quella relazione ingombrante, è stato anche il dover necessariamente proteggere il bambino nato dalla relazione nel corso del loro rapporto. La tutela del minore diventa un fatto centrale nella vicenda e soltanto prendendo le distanze da quell’uomo le cose potrebbero davvero cambiare per Elena: "Non dimentico, io come tutte le collaboratrici del nostro centro antiviolenza, quando lei tornava con addosso i segni delle violenze inflitte dal suo compagno. Un dolore continuo - aggiunge l’avvocata - che vorremmo non si ripetesse. Ora speriamo che la legislazione in materia faccia la sua parte, ma non sono troppo fiduciosa in tal senso. Troppi i punti da rivedere del provvedimento".