"Violenza sulle donne, insieme per formare le giovani coscienze"

"Interessante, formativo e coinvolgente, soprattutto per i giovani cui era dedicato l’incontro “Donne tra restrizioni e violenze: ogni ingiustizia ci riguarda” che si è svolto presso l’ Istituto di Istruzione Superiore Marconi-Pieralisi di Jesi. Tema: la violenza di genere e i diritti umani delle donne calpestati ovunque nel mondo. L’occasione è quella del 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ecco perché, a parlarne di fronte a una platea di ragazze e ragazzi, chi nell’ auditorium nella scuola, chi in classe attraverso un collegamento online, Lucia Paolinelli, Grazia Gara, Manuela Spinelli della Casa delle Donne e Barbara Traversi, Katia Giaccaglia e Jessica Serva di Amnesty International, che hanno sede a Jesi. L’ incontro, promosso e organizzato dalla professoressa Rita Armati e sostenuto dalla dirigente Maria Rita Fiordelmondo e dalla professoressa Patrizia Rosini, era volto a sensibilizzare i giovani su questo drammatico fenomeno sociale purtroppo sempre più di attualità in tutto il mondo.

"Lavoriamo su due filoni principali – ha detto Lucia Paolinelli, avvocato dello Sportello antiviolenza di Casa delle Donne – Il primo è quello dell’ accoglienza. E’ rivolto a donne che, nel nostro territorio, chiedono aiuto per la loro difficile situazione familiare caratterizzata da violenza di genere. La sede è in via Colocci. Qui si presentano donne che possono trovare aiuto da personale appositamente formato che le accoglie in modo empatico, non giudicante e assolutamente anonimo. E’ l’empatia la chiave vincente che aiuta molte donne a fare il primo passo per uscire da situazioni difficili e spesso pericolose. Abbiamo anche interpreti per garantire accoglienza anche a donne straniere. La violenza sulle donne, purtroppo, non conosce limiti di etnia e di condizione sociale".

"Il secondo filone – ha proseguito rivolgendosi alla giovane platea – è quello della sensibilizzazione al problema. Cerchiamo di fare opera di prevenzione. I giovani devono capire quanto sia grave questa piaga sociale che può essere definitivamente risolta agendo sulla formazione dei giovani di oggi: si deve crescere consapevoli che alla base dei rapporti umani, e in particolare tra uomini e donne, ci deve essere il rispetto. Ecco perché il progetto che stiamo sviluppando in tutti gli Istituti Secondari superiori di Jesi,in collaborazione con Asp Ambito 9 e Comune di Jesi, si intitola ‘Rispettiamoci’".

Giovanni Scala,

istituto Marconi-Pieralisi

di Jesi