"Virus Usutu, nessun allarmismo: raramente ha gravi conseguenze"

Il direttore delle malattie infettive di Torrette, Marcello Tavio: "Bene hanno fatto a Jesi a cercare il vettore nelle zanzare, ma chi lo contrae nella maggior parte dei casi ha un decorso asintomatico, solo in parte la febbre"

Il professore Marcello Tavio, infettivologo di fama

Il professore Marcello Tavio, infettivologo di fama

"Non è il caso di fare allarmismi, sul virus Usutu non esistono casistiche degne di nota in Italia, ad oggi, e le conseguenze per la salute nella maggior parte delle persone sono assolutamente lievi". L’infettivologo Marcello Tavio, direttore della divisione di malattie infettive dell’ospedale di Torrette e a lungo presidente nazionale della società delle malattie infettive e tropicali, parla da esperto e chiarisce bene la situazione al netto di quanto accaduto nello jesino: "Partiamo dalle notizie certe _ spiega Tavio _, il virus in questione è già presente in Italia, ma i casi descritti sono pochissimi, intendo quelli sintomatici. Il virus gira e l’analisi delle strutture competenti, attraverso esami sierologici ecc, ne hanno fatto emergere alcune casistiche. Non conosco nel dettaglio quanto fatto nello jesino, quel tipo di campagna è più di competenza veterinaria, ma bene fa l’Asur a cercare la presenza di eventuali vettori, ossia le zanzare". Accennato i dettagli macro l’infettivologo dell’ospedale di Torrette entra più nel merito clinico: "Chi contrae il virus Usutu nella stragrande maggioranza dei casi ha un decorso asintomatico, una parte minore palesa febbre _ precisa il primario di malattie infettive _ e solo una minima parte ha sintomi più importanti, encefaliti e sintomi neurologici. Un virus in tutto e per tutto simile ad altri, del ceppo arbovirus, per cause ed effetti. Virus come la Dengue o il Western Nile molto di moda nell’ultimo periodo, monovirus che hanno maggior facilità di circolazione. Ecco, parlando appunto del Western Nile, personalmente mi è capitato di trattare alcuni casi di recente al lavoro, ma nessuno del tipo Usutu. Per questo tendo ad essere ottimista sotto questo profilo, pur restando guardinghi per evitare nuove derive". A proposito di nuove derive, ossia qualcosa di analogo a quanto accaduto al mondo dai primissimi mesi del 2020, Tavio è molto risoluto: "L’allarme generale legato al Coronavirus è superato, d’ora in avanti, se tale resta, il Covid lo possiamo governare senza più provvedimenti estremi. In questa fase, parlo per quanto concerne anche il reparto che dirigo, la situazone è tranquilla e sotto controllo, sicuramente nelle prossime settimane e nei prossimi mesi assisteremo a una crescita dei casi, ma ripeto, senza strascichi seri. Mi aspettavo un calo delle quarte dosi di vaccino per over 60 e soggetti fragili, ci sono varie cause, tra cui alcuni messaggi contraddittori diffusi dalle autorità verso la popolazione. Aspettiamo l’arrivo del nuovo vaccino in autunno, il nuovo prodotto efficace anche sulle ultime varianti e non più soltanto sul ceppo Wuhan. Ritengo quel frangente un vero passo in avanti nella lotta al Covid".