Vittima di Galindo, viaggio all’inferno

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La maschera beffarda somiglia a quella di Pippo, il celebre personaggio della Disney, ma dietro si nasconde il male assoluto e assurdo, lo stesso che ha spinto un 15enne residente in città a tentare il suicidio alcune volte dopo essere stato spinto a sfide sempre più estreme da questo personaggio creato dalla rete tossica dei social. Una follia che stava per diventare irreversibile. Tentativi che nel caso del minorenne in questione sono iniziati ben prima con altri atti pericolosi. Ma è stato l’episodio più recente, questione di pochi mesi fa, quello che ha rischiato davvero di porre fine alla sua vita. In pratica il diktat imposto dalla rete e dal canale di Galindo (che ovviamente non esiste in quanto tale ma cela l’identità di altri soggetti senza scrupoli su cui gli esperti della rete stanno indagando in giro per il mondo) prevedeva che il 15enne si lanciasse dal tetto di un palazzo. Il gioco diabolico stava per concludersi con il lancio nel vuoto, ma per fortuna il giovane è stato fermato dal padre poco prima del drammatico gesto. Finito dentro un meccanismo diabolico, il giovane ha iniziato a seguire i dogmi inviati da questo fantomatico personaggio del male. Un gioco che diventa una sfida costante con se stessi, tra minacce, suggerimenti e compiti da svolgere per superare le prove e dimostrare di essere all’altezza. Prima della pandemia era stata la cosiddetta ‘Blue Whale’, la balena blu, a provocare grossi danni negli adolescenti, poi è stata la volta di Jonathan Galindo.