Vittorio Robiati Bendaud presenta: "I misteri del Libro di Ester"

Migration

Un luogo affascinante e una vicenda ancor più affascinante. Gli anconetani possono scoprirli entrambi oggi (ore 21) recandosi nella Sinagoga in via Astagno 10, dove per la festa di Purìm lo scrittore, docente e coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia, Vittorio Robiati Bendaud, terrà una lectio che attira l’attenzione fin dal titolo: "I misteri del Libro di Ester, cosa ci fa una storia di seduzione, intrighi e genocidio nella Bibbia?" Bendaud spiega che la traduzione di Purìm è "le sorti", osservando che "c’è l’idea di una sorte che si rovescia, trasformandosi in un’altra. In Persia gli ebrei sembrano destinati al genocidio, ma Ester e suo zio Mordechai li salvano. Ester e Mordechai, ebrei, ma con due nomi pagani. Questo breve testo, una perla che sta dentro quel grande capolavoro letterario che è la Bibbia, contiene l’archetipo del ‘genocidio’, per ricorrere al neologismo coniato dal giurista Lemkin studiando lo sterminio armeno. E questo proprio nell’unico libro biblico in cui non compare Dio". Ecco la seconda ‘curiosità’: di Dio neppure il Nome! C’è una dimensione ‘laica’, perché la salvezza è ottenuta attraverso l’azione di esseri umani, e non con l’intervento ‘vistoso’ di Dio’. Non solo. Il libro di Ester è anche "protofemminista". Bendaud spiega che "in un testo di 2300 anni fa c’è una forte critica su come venivano trattate le donne. L’imperatore persiano convoca l’imperatrice dicendole di presentarsi ‘con la corona regale’. Ossia: nuda con solo la corona addosso. Lei si rifiuta e per questo viene eliminata. In Occidente, la storia di Ester fu amata o odiata. Lutero, noto antisemita, la detestò; Racine, grande drammaturgo, ci scrisse una tragedia, da cui Handel ricavò uno splendido oratorio".