Voragine di Albacina, avviati a quasi 14 mesi di distanza dall’alluvione che l’ha causata i lavori di ripristino del terreno e del manto stradale per la chiusura. "Dopo molte difficoltà burocratiche, sono stati avviati i lavori per la chiusura della voragine di Albacina – annunciavano ieri dal Comune -. Con l’alluvione del 15 e 16 settembre 2022, la voragine di Albacina è stata sin dalle prime ore l’intervento maggiormente critico fra tutti quelli che si sono verificati, poiché da un lato ha costretto una famiglia ad abbandonare la propria abitazione, dall’altro insiste su l’unica via di transito di alcune imprese. L’imponente volume di acqua disceso nella notte – aggiungono - ha comportato il cedimento del tubo in cemento dal diametro di mille millimetri che attraversa la piccola stradina e si innesta sulla condotta principale che scorre al di sotto della strada provinciale. Tale cedimento della condotta ha comportato di conseguenza il crollo della sovrastruttura e la formazione dell’importante voragine. A distanza di un anno (i residenti lo scorso 15 settembre ne avevano festeggiato sarcasticamente il compleanno, ndr) , il costante monitoraggio che i tecnici dell’ente hanno svolto al fine di garantire la sicurezza del transito sulla via, ha messo in luce un deciso aggravamento delle condizioni dei luoghi e un ulteriore ampliamento dell’area oggetto di dissesto. Ciò ha indotto il Comune ad intervenire in somma urgenza".
"Acquisiti tutti i pareri tecnici necessari dagli uffici regionali – spiegano ancora - si è proceduto a quantificare l’intervento e affidare a un’impresa il ripristino dei luoghi, per un intervento di 148mila euro, necessario per garantire l’accesso alle imprese interessate e ai residenti, ma anche per consentire un adeguato transito dei mezzi di emergenza e soprattutto per limitare l’estensione del dissesto che avrebbe potuto indurre alla chiusura completa".
Sarà sostituita la tubazione da mille millimetri di diametro, con una più grande, di diametro 1.800 millimetri per un tratto di circa 40 metri, realizzata un’opera di presa a monte del tubo, il collegamento alla tubazione esistente sotto alla strada provinciale e infine il ripristino del piano viabile. "Un intervento molto complesso sia da un punto di vista tecnico che amministrativo - dichiara l’assessore Lorenzo Vergnetta - che a causa dell’intreccio di complicati adempimenti, quali l’incertezza del finanziamento regionale, le specifiche competenze in termini di demanio idrico, le necessarie attività progettuali e soprattutto la mancanza del dirigente dell’ufficio tecnico, non è stato possibile risolvere primai".
Sara Ferreri