Whirlpool, chiusure e cassa integrazione

Stop totale alla produzione per sette giorni tra questo mese e il prossimo oltre al ricorso all’ammortizzatore sociale fino a due settimane

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Whirlpool previste nuove giornate di chiusura e ricorso importante alla cassa integrazione, scatta la mobilitazione.

Sette giornate di chiusura totale dello stabilimento Whirlpool a Melano di Fabriano nel mese di settembre, quattro giorni di stop produttivo ad ottobre. E poi un utilizzo importante della cassa integrazione, in base al reparto, con un minimo di quattro ad un massimo di 15 giornate per il prossimo mese, dopochè nel mese attuale queste giornate di cassa integrazione sono state da un minimo di 7 a un massimo di 12, sempre in base al reparto. Numeri che hanno portato al 40 per cento la capacità produttiva dell’hub Emea della multinazionale americana per la produzione di piani cottura.

Si registra, comunque, un piccolo recupero di volumi produttivi, ma secondo i sindacati di categoria Fim-Fiom-Uilm, questo non basta soprattutto alla luce delle mancate risposte sul mantenimento della produzione nel fabrianese, Ieri si sono tenute le assemblee con Barbara Tibaldi componente della segreteria nazionale della Fiom, all’assemblea dei lavoratori della Whirlpool nella sede centrale e nello stabilimento di Melano.

Gianluca Ficco responsabile nazionale Uilm per il comparto elettrodomestici interverrà, invece, all’assemblea dei lavoratori del sito di Comunanza della multinazionale americana martedì prossimo.

Le assemblee sono state convocate dalle parti sociali in tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo americano a seguito della proclamazione dello stato di agitazione e al fine di decidere con i lavoratori le azioni opportune da mettere in campo.

"I lavoratori sono consapevoli – spiega Barbara Tibaldi dopo l’assemblea – di quanto sarà difficile per noi l’autunno. Ancora una volta la multinazionale dichiara che prenderà decisioni gravissime: lasciare l’Europa. Ancora una volta la multinazionale usa cassa integrazione e pressione sui lavoratori in modo unilaterale. Ancora una volta la politica non risponde (chiesta da settimane e da più parti la convocazione del tavolo al Mise, ndr) lascia soli i lavoratori. Ancora una volta sappiano che l’Italia senza un governo autorevole che sappia fare politiche industriali che sappia parlare con le multinazionali ci lascia abbandonati a logiche predatorie che come si vuole dimostrare lasciano e abbandonano il nostro Paese con la desertificazione industriale. Non ci arrenderemo – conclude la rappresentante Fiom nazionale - partiranno le mobilitazioni dei lavoratori della Whirlpool insieme anche agli altri".

Sara Ferreri