Writer arrestati in India, restano tutti in carcere

Slitta l’udienza per i due giovani marchigiani e i due abruzzesi. Avevano disegnato con le bombolette su carrozze della metropolitana

In stato di fermo Sacha Baldo, Paolo Capecci, Gianluca Cudini e Daniele Stranieri

In stato di fermo Sacha Baldo, Paolo Capecci, Gianluca Cudini e Daniele Stranieri

Ancona, 6 ottobre 2022 - Graffitari arrestati in India per aver disegnato ‘tag’ in due carrozze della metropolitana, è stata rinviata a domani l’udienza.

Writer arrestati in India, ok per la cauzione ma non per il rilascio

A renderlo noto è stato il sindaco di Monte San Vito (Ancona), Thomas Cillo, che è in contatto con la famiglia di Sacha Baldo, il 29enne nato a Mantova e residente da diversi anni appunto in provincia di Ancona, arrestato insieme al ventisettenne Paolo Capecci di Grottammare (provincia di Ascoli Piceno). Il giovane che risulta residente a Monte San Vito ma da anni gira il mondo, si trova in stato di fermo nelle celle di sicurezza della polizia a Mumbai, sulla costa occidentale dell’India.

Insieme ai due giovani marchigiani Sacha Baldo e Paolo Capecci in stato di fermo si trovano anche altri due writer abruzzesi: Gianluca Cudini di Tortoreto e Daniele Stranieri di Spoltore.

Nella notte tra venerdì e sabato, bombolette spray in pugno, secondo l’accusa si sono introdotti nel deposito della città indiana di Ahmedabad disegnando graffiti su due carrozze della metropolitana della capitale del Gujarat, proprio poche ore prima dell’inaugurazione alla quale era attesa la partecipazione del premier indiano Narendra Modi.

L’accusa per loro, i quali sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, è di avere danneggiato una pubblica proprietà, per un danno di 50mila rupie (circa 600 euro), e di essersi introdotti in aree vietate al pubblico.

Sacha era partito la scorsa settimana assieme agli altri tre amici che sarebbero in India con un visto turistico di un mese. Sono arrivati a Mumbai da Dubai la scorsa settimana, mercoledì ma sono sotto indagine anche per altri graffiti impressi in altre città indiane.

Alla polizia i quattro graffitari hanno detto di avere disegnato i murales e le tag (in pratica le scritte che i graffitari usano come parola in codice per distinguersi) "per gioco" e che la scritta "Tas" riportata sui treni significherebbe "tagliatelle al sugo". Dunque nulla a che fare con minacce contro la nazione né una sigla in codice contro il governo come ipotizzato inizialmente dagli inquirenti indiani. Hanno ricevuto la visita dei funzionari del consolato e sarebbero in buone condizioni.