SILVIA SANTINI
Cultura e spettacoli

400 anni del Maratti, Camerano rende omaggio al grande artista con un volume

Presentata per la prima volta nelle Marche a Camerano la monografia definitiva sull'artista che seppe conciliare il rigore classico e la vivacità barocca

i relatori

i relatori

Camerano (Ancona), 16 dicembre 2024 – Presentata a Camerano l’opera editoriale “Carlo Maratti (1625-1713): tra la magnificenza del Barocco e il sogno d’Arcadia”, pubblicata da Ugo Bozzi Editore. La monografia, attesa da decenni, è stata curata dalle massime studiose dell’artista: Stella Rudolph, che si è dedicata ai dipinti prima della sua scomparsa nel maggio 2020, e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, autrice della sezione sui disegni. La stampa è stata affidata al Pigini Group di Loreto. L’evento ha rappresentato la prima presentazione nelle Marche di questo volume, una pietra miliare negli studi dedicati a Carlo Maratti, pittore cameranese che fu una figura centrale della scena artistica romana, italiana ed europea nella seconda metà del Seicento. Durante la sua carriera Maratti fu celebrato come il massimo pittore del suo tempo, lasciando un’eredità che influenzò profondamente anche l’arte del secolo successivo. La pubblicazione arriva in un momento significativo: nel 2025 ricorre il 400esimo anniversario della nascita dell’artista.

I 400 anni del Maratti

La pittura romana del tardo Seicento e primo Settecento oscilla tra le tensioni del Classicismo e gli slanci esuberanti del Barocco. In questo contesto, Maratti rappresenta un unicum, riuscendo a fondere armoniosamente le due correnti: dal Classicismo raffaellesco egli trasse ordine e grazia, mentre dal Barocco accolse dinamismo ed espressività, evitando tuttavia eccessi retorici. Questo volume, atteso da 30 anni, colma una lacuna critica nella storia dell’arte del Seicento, illuminando il ruolo di Carlo Maratti come protagonista di un’epoca di transizione artistica. La monografia non solo analizza in profondità l’opera dell’artista, ma offre anche un catalogo ragionato che diventerà uno strumento imprescindibile per studiosi e appassionati. Grazie a recenti scoperte documentarie, alcune opere di Maratti sono state ridatate, rivelando nuovi aspetti della sua attività come designer. Non solo pittore e ritrattista, Maratti si distinse anche nella progettazione di oggetti decorativi, in particolare argenterie, e in interventi scultorei. Un elemento centrale del volume è l’attenzione dedicata al corpus grafico dell’artista, che conta oltre duemila disegni conservati in istituzioni prestigiose come la Royal Library di Windsor e il Kunstmuseum di Düsseldorf.

Gli interventi

“Si tratta di un Maratti libero nelle fonti, dotato di straordinaria potenza e libertà inventiva - ha sottolineato Anna Maria Ambrosini Massari, professoressa ordinaria di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Urbino Carlo Bo, in occasione della presentazione di questo imponente lavoro editoriale -. Le ricerche di Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò apportano un insieme di novità che arricchiscono la comprensione del percorso artistico di questo straordinario maestro, delineando quasi un “nuovo” Maratti. Un campo fertile, dunque, per avviare un lavoro analitico e critico approfondito, che non mancherà di coinvolgere studiosi contemporanei e delle generazioni future”. Stefano Papetti, curatore delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno, ha aggiunto: “Grazie a quest’opera monumentale, oggi possiamo affermare con sicurezza che Carlo Maratti è l’erede diretto di Raffaello. La sua lunga vita (ben 88 anni ndr) gli ha consentito di formare e influenzare almeno quattro generazioni di artisti, consolidando quel fenomeno noto come “marattismo”, che ha permeato l’intera pittura del Settecento. Tra le molteplici novità emerse dal volume spicca la particolare attenzione che Maratti e la sua accademia riservavano allo studio del ritratto e del panneggio, testimonianza di un approccio rigoroso e al contempo lirico alla rappresentazione: opere di indiscutibile magnificenza”.