Murales cancellati, i writers anconetani stanno con Blu. "Battaglia sacrosanta"

Luca Blast Forlani, Giacomo Run Bufarini e Dem difendono il gesto del writer di Senigallia, diventato famoso in tutto il mondo

I silos dipinti dal writer Blu nel porto di Ancona

I silos dipinti dal writer Blu nel porto di Ancona

Ancona, 14 marzo 2016 - IL GRIGIO è tutto ciò che resta dell’arte di Blu a Bologna (FOTO). Ora per vedere i suoi splendidi murales bisognerà volare a Londra, a New York o in America latina. Oppure arrivare ad Ancona, dove il palombaro dipinto su uno dei silos del porto campeggia ancora, un po’ scolorita, a cinque anni dal festival Pop up!.

Le opere di Blu sono state distrutte dallo stesso autore in una protesta clamorosa e inequivocabile a Bologna () Sabato il writer di origine senigalliese ha dato seguito alla sua minaccia per impedire che le sue opere, come quelle di altri street artists, venissero strappate dai muri della città per essere esposte dall’istituzione culturale Genus Bononiae, sostenuta dalla fondazione bancaria e presieduta dall’ex rettore Fabio Roversi Monaco. Le opere del writer, insieme ad altri pezzi di vita urbana, sarebbero finiti nella mostra che inaugura giovedì proprio a Bologna, città di adozione di Blu.

IL «FURTO» di murales andava avanti da diverse settimane e aveva già scatenato l’indignazione di chi l’arte la ama e anche di chi l’arte la fa, come un altro celebre writer anconetano, Giacomo Bufarini in arte Run, che ha da poco dipinto una piazza intera a Essaouira, in Marocco. Proprio sulla polemica bolognese Run ha preso una posizione piuttosto netta, schierandosi contro lo scippo dei murales.

Stesso discorso per Luca Blast Forlani, altro artista anconetano autore di meravigliose raccolte di foto di luoghi abbandonati con il progetto «Intruders». Infine anche il writer Dem ha deciso di combattere in prima persona la battaglia di Blu e in generale dell’arte di strada. Anche lui starebbe cancellando le sue opere dall’XM24, l’ex Mattatoio di Bologna che ospitava alcuni tra i disegni di Blu.

«SONO PIENAMENTE d’accordo con Blu – dice Luca Blast Forlani –. So che anche Dem sta cancellando i suoi lavori. Trovo scandalosa – continua l’artista – e davvero poco etica questa trovata di allestire una mostra con le opere sciacallate dalla strada e quindi strappate agli occhi di tutti (motivo per cui erano state realizzate) per racchiuderle in uno spazio per pochi e a pagamento».

Stesso tono quello usato da Run, che oltre alla piazza in Marocco ha disegnato in tanti angoli del mondo e ad Ancona ha realizzato opere recentemente alle scuole Faiani e all’ex Metro. sue le bellissime maschere in corso Garibaldi: «Quello che succede in Italia è una truffa – dice in merito alla vicenda –. Prendere dei muri senza chiedere per usarli come sfoggio di cultura, sradicare un dipinto che era in un posto con la sua energia e portarlo in un posto sterile è una truffa. Perché allora, invece di rubare un muro che è destinato a disintegrarsi per natura propria, non se ne offre un altro? Visto che l’opera di Blu è cosi importante per la cultura e per l’arte italiana, e lo è! allora perché non gli si offrono altri muri prominenti in giro per le città? Questo sarebbe – conclude Run – lo scambio equo per salvaguardare questo tipo di arte».