Ancona, 21 dicembre 2024 – Il capoluogo dorico ha accolto con entusiasmo Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni, tornati in città per la presentazione del loro ultimo film Io e te dobbiamo parlare. La commedia di Natale, uscita nelle sale giovedì, vede i due comici nei panni di due poliziotti maldestri alle prese con un caso criminale che cambierà le loro vite.
“Ancona? Come una piccola Los Angeles”, ha dichiarato Pieraccioni, entusiasta dell’esperienza vissuta nella città dorica e del calore con cui è stato accolto dai suoi abitanti. Durante l’incontro con il pubblico al cinema Movieland Goldoni, i due attori hanno scherzato e improvvisato gag, coinvolgendo la platea in un’ora di puro divertimento.
Presenti all’evento anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il sindaco Daniele Silvetti, che hanno ringraziato gli attori per aver scelto Ancona come location del film.

La pellicola, l’ottava del regista napoletano, rende omaggio ai buddy movie all’americana, ispirandosi ora a Starsky e Hutch (più nel rifacimento con Ben Stiller e Owen Wilson), ora a Stanlio e Ollio anche se vista la provenienza dei due vedendoli insieme è impossibile non pensare anche a Troisi e Benigni in Non ci resta che piangere.
“Quanto influisce il dialetto nella resa comica?” ha domandato il presidente di Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini che li ha intervistati. “I napoletani e i fiorentini si sposano benissimo – ha risposto Pieraccioni– entrambi quando c’è un problema cercano il sistema di aggirarlo, non lo affrontano a brutto muso. Ho avuto la fortuna di lavorare già in passato con attori napoletani, da Tosca D’Aquino a Biagio Izzo fino a Salemme ed è stata sempre una bellissima esperienza per me”. Una delle domande ricorrenti è stata Perché avete scelto proprio Ancona?” e qui Siani ha risposto che l’ha trovata la location ideale per questo tipo di commedia.

Mentre Pieraccioni l’ha buttata sullo scherzo: “Ho tentato di portarlo a Viareggio, almeno in 45 minuti dopo le riprese sarei tornato a casa, ma non c’è stato nulla da fare”.
Merito della Marche Film Commission e Fondazione Marche Cultura che hanno saputo intercettare la produzione e convincerla a girare interamente in questa regione. Anche se una piccola incursione napoletana nel film c’è: “È la mia città e la porto nel cuore – ha detto – non potevo dimenticarmene del tutto”.
Nel film, oltre a Siani e Pieraccioni, recitano diversi attori napoletani, tra cui Giovanni Esposito, che interpreta un maldestro rapinatore con un esilarante accento marchigiano.
Siani ha inoltre voluto coinvolgere circa 600 comparse locali, tra cui Simone Bargiacchi, che interpreta “Antonio Lo Cascio da Serrapetrona” in un paio di scene molto divertenti.
Il film offre una vetrina d’eccezione per Ancona, mostrando luoghi iconici come il Passetto, l’Arco Clementino, il porto antico, Portonovo, piazza Roma, la facoltà di Economia a Villarey, il Viale della Vittoria.
“Il cinema è un potente strumento di promozione turistica– ha dichiarato Agostini –. Questo film chiude un 2024 straordinario per il cinema marchigiano”. E per citare una battuta: “Volevamo qualcosa all’americana, ma siamo finiti a spaghetti e vongole”. Anzi, in questo caso, a spaghetti e moscioli.