Ancona, 29 agosto 2024 – Ancora una volta il produttore anconetano Paolo Maria Spina porta un ‘suo’ film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il più importante festival del cinema al mondo insieme a Cannes. Un film in concorso, s’intenda bene, non una partecipazione a qualche evento collaterale della rassegna. Il lungometraggio si intitola “Stranger eyes”, ed è l’opera seconda del regista di Singapore Yeo Siew Yua. E’ la storia di una giovane coppia che, andando alla ricerca della piccolissima figlia scomparsa, trova le registrazioni video dei loro momenti più intimi, girati da un misterioso voyeur. Quest’ultimo li avvia verso un’indagine per scoprire la verità dietro a tali immagini, ma anche, quella su se stessi.
“La sceneggiatura era bellissima – ricorda il produttore dorico – e molto intrigante”. Fatto che naturalmente ha contribuito a far sì che Spina decidesse di entrare a far parte del progetto. “Il film è stato girato nel corso del 2023. E’ una coproduzione fra Taiwan, Singapore, USA, Francia e Italia, per la quale sono coinvolte entrambe le nostre aziende romane, Volos Film e Revolver. L’altra azienda, la Europictures, nostra partner in svariate operazioni di acquisizione sui mercati Intl, distribuirà il film nelle sale, in televisione e nelle piattaforme il prossimo inverno. Al cinema il film dovrebbe uscire a novembre o a gennaio, evitando il periodo natalizio. Le vendite internazionali sono affidate a PlayTime Distribution di Parigi, una delle società di distribuzione più importanti di Francia”.
La proiezione in Sala Grande a Venezia è prevista per il 3 settembre. “E’ uno degli ultimi giorni, per cui c’è la probabilità che il film resti nella memoria della giuria in misura maggiore rispetto ai film proiettati all’inizio”. Paolo Maria Spina non lo dice esplicitamente, di certo per scaramanzia, ma gli scappa un “chissà che...”. La speranza non riguarda il Leone d’oro , ma “un altro premio, ad esempio per la sceneggiatura”. Comunque andrà, per il film la vetrina veneziana rappresenta già di per sé un traguardo fondamentale. “I film che vanno a Venezia, Cannes o Berlino dopo partecipano a tantissimi altri festival, da 130 a 150”. In ogni caso Spina si dice soddisfatto: “E’ il quattordicesimo film che porto a Venezia, ma da qualche anno non ero in concorso. Mi fa molto piacere. Tra l’altro al Venice Bridge Gap Financing sarà presentato un altro nostro progetto, ancora da realizzare. E’ ’Death has no master’ con l’attrice spagnola Paz Vega come protagonista, coproduzione tra Venezuela, Italia, Messico e USA”.
Tornando a ‘Stranger eyes’, va detto che nel film c’è un po’ di Ancona anche grazie a Juri Cerusico e Daniele Frontini del Motik Studio, dove sono stati realizzati i sottotitoli italiani. Per Spina è davvero un momento felice. Risale a circa due mesi la vittoria del Gran Premio della Giuria a Cannes per il film indiano in concorso ‘All we imagine as light’ di Payal Kapadia, da lui co-prodotto.