Ancona, 17 agosto 2024 – Tommaso Marini nel prossimo cast di “Ballando con le stelle”, programma di Rai1 che andrà in onda da sabato 28 settembre. Lo schermitore anconetano del Club Scherma Jesi e delle Fiamme Oro, argento a Parigi 2024, raccoglie la sfida. Undici anni fa fu una schermitrice, la jesina Elisa Di Francisca, a vincere il programma.
Tommaso Marini, com’è nata quest’idea?
“In realtà è un programma che ho sempre guardato: è un programma pulito, dove posso mettermi alla prova con il ballo, disciplina simile a quella sportiva. Ho sempre pensato che fosse una cosa bella da provare, mi è capitata l’occasione, ho ricevuto la proposta da Milly Carlucci e da quel momento ho cominciato a pensarci”.
Cosa l’ha spinta ad accettare?
“Proprio il fatto che è un programma che mi piace. Mi sono detto: perché non mettermi alla prova. Così ho aspettato di finire le Olimpiadi e ho accettato".
Chi conosce personalmente degli altri concorrenti?
"Personalmente nessuno, ma di nome ce ne sono diversi”.
Manca più di un mese all’inizio: nel frattempo cosa farà?
“Finirò le vacanze che sono cominciate poco tempo fa. Ora sono in Sardegna e poi andrò in Grecia”.
Come si concilierà questa partecipazione con gli appuntamenti sportivi?
“Continuerò ad allenarmi a Roma, in un club di scherma importante, magari ritardando un po’ l’inizio delle gare. Ma questa partenza ritardata ce l’avevo comunque in mente, per ricaricarmi, a prescindere dalla partecipazione al programma”.
Tornando a Parigi: pienamente o parzialmente soddisfatto?
“Non posso essere pienamente soddisfatto. Lo sarei stato se avessi vinto l’individuale e la gara a squadre. Così posso dire di essere felice per aver portato a casa una medaglia. Poi ci sono tanti ricordi bellissimi e questa è la cosa più importante”.
Ci sono state molte critiche al villaggio olimpico: lei come lo ha vissuto?
“Onestamente mi sono divertito molto, ho visto tutto con occhi curiosi, mi sono sentito un po’ un bambino. Potrei fare qualche appunto al cibo non perfetto, al materasso un po’ scomodo, ma è stato tutto abbastanza sopportabile, non ci si può lamentare per queste cose, è na mancanza di rispetto nei confronti di chi in queste condizioni, ma anche molto peggio, ci vive tutta la vita. Va bene l’appunto, ma non diventiamo ridicoli”.
Cos’ha sofferto di più, in gara?
“La sentivo particolarmente, non sono abituato ad avere molta ansia, forse non l’ho saputa gestire. In pedana sin dal primo assalto mi sentivo troppo emozionato, c’era qualcosa che non andava. Poi sicuramente il pubblico francese non è stato molto carino, e con il pubblico contro, con i vari fischi, non è stato facile ritrovare la concentrazione. C’è anche da dire che non siamo abituati a questo genere di atmosfera. L’emozione stavolta mi ha fatto un brutto scherzo”.
E il ricordo più bello?
“Sicuramente il giorno della gara a squadre, quando sono riuscito a esprimere una scherma migliore dal punto di vista tecnico, E poi è stato bellissimo condividere la medaglia con i miei amici e compagni di squadra. La parola che mi porterò dietro da questa Olimpiade è ‘condivisione’. Dopo questa gara è cambiato anche il mio modo di vedere le cose”.