Crisi Carrefour a Camerano, sit-in di protesta dei dipendenti davanti alla Regione

"Non possiamo accettare la scelta francese di abbandonare tutto così. Gli strumenti di incentivazione all’esodo non ci bastano". Dalla parte dei lavoratori anche Acquaroli: “Smantellare il punto vendita mi particolarmente arrabbiare"

Carrefour, il sit in di protesta davanti alla Regione

Carrefour, il sit in di protesta davanti alla Regione

Camerano (Ancona), 11 marzo 2021 - Crisi alla Carrefour di Camerano, ieri gli 89 dipendenti hanno scioperato manifestando davanti alla sede del consiglio regionale, ad Ancona. All’interno per tutta la giornata è andato avanti un confronto che ha visto protagonisti i vertici del gruppo francese in Italia e nelle marche (quello di Camerano è l’unico punto vendita in regione), i rappresentanti sindacali di categoria e pezzi importanti della giunta regionale, tra cui lo stesso presidente Francesco Acquaroli.

Carrefour non sembra intenzionato a tornare sui propri passi: dopo aver annunciato la sua intenzione il 1° marzo scorso, il 31 prossimo sarà l’ultimo giorno di vendite: “Dal 1° marzo non c’è più traccia dei fornitori, l’ipermercato si sta svuotando e per farlo più in fretta e sicurezza la direzione ha fatto partire i saldi: sconti del tessile al 70%, alimentari al 50% e il resto al 30% -  confermano alcune dipendenti -. Carrefour ha fretta e vuole andarsene con gli scaffali vuoti e l’incasso pieno alla vigilia di Pasqua. In effetti questi sconti stanno facendo gola a molti - confermano alcune lavoratrici della sede di Camerano -, il punto vendita è pieno di gente, gli ultimi botti prima di lasciarci in mezzo alla strada”.

Nel doppio vertice dei ieri mattina il personale dell’ipermercato di Camerano ha incassato l’impegno dei rappresentanti sindacali di categoria e i buoni propositi della Regione Marche. Al momento, in attesa di novità future, il risultato migliore da portare a casa è l’ok di Carrefour alla concessione di un anno di cassa integrazione per tamponare l’emergenza e in questo lasso di tempo consentire altre trattative per il ricollocamento in altre sedi produttive. Sarà una trattativa rapida perché entro tre settimane l’ipermercato sarà chiuso e molto difficile: “Seguiremo due percorsi, da una parte le protezioni degli ammortizzatori sociali, dall’altra dare un impulso per vendere quello stabilimento e non farlo morire -  è la posizione sindacale ribadita da Selena Soleggiati, Fisascat-Cisl, Carlo Cotichelli Filcams-Cgil e Fabrizio Bontà Uiltucs-Uil - . Se chiude l’ipermercato è a rischio l’intera galleria (tra Grotte Centre e Decathlon, ndr.). Questa comunità ha dato tanto in termini di lavoro e di sacrifici, con 89 persone che non hanno mai fatto mancare la loro presenza in piena pandemia. Non possiamo accettare supinamente la scelta francese di abbandonare tutto così. Gli strumenti di incentivazione all’esodo non ci bastano, sfrutteremo ogni secondo per riportare in vita quel punto vendita”.

Dalla parte di lavoratori e sindacati anche la Regione Marche: “La decisione di smantellare il punto vendita marchigiano, arrivata in maniera improvvisa è qualcosa che mi particolarmente arrabbiare - ha detto Acquaroli alle lavoratrici e ai lavoratori dell’unico punto vendita Carrefour delle Marche all’uscita dal vertice -. Lo ritengo un atto poco giusto verso i lavoratori e verso la nostra comunità e non aggiungo altro. Richiameremo la proprietà e chiederemo di ripensarci prima di abbandonare tutto, specie in un momento delicato come questo e in piena pandemia. Rinnovo il personale sostegno al personale del Carrefour, a Camerano, alla provincia di Ancona e alle Marche”.