Ex Antonio Merloni, alla Jp si torna al lavoro dopo 50 giorni di stop

Dopo il ritiro della richiesta di mobilità per 400 dipendenti, la situazione dell'azienda è ancora lontana dall'essere risolta

I GIORNI CALDI La manifestazione degli operai

I GIORNI CALDI La manifestazione degli operai

Fabriano, 20 agosto 2016 - E' ripartita ieri mattina la produzione alla Jp dopo ben cinquanta giorni di stop. Alcune decine di operai dell’impresa di elettrodomestici capitanata dall’industriale cerretese Giovanni Porcarelli hanno finalmente ripreso il loro posto in fabbrica nel principale stabilimento cittadino di Santa Maria in coda ad un’estate quanto mai tormentata.

Proprio l’ultimo giorno di lavoro prima della pausa, ovvero a fine luglio, Porcarelli aveva annunciato l’avvio delle pratiche per licenziare 400 dei 684 dipendenti, salvo poi azionare la retromarcia nello spazio di poche ore facendo tirare un grosso sospiro di sollievo agli operai e alle parti sociali. Momenti di forte tensione in cui istituzioni e sindacati si erano tutti schierati contro l’improvvisa decisione di Porcarelli motivata dal calo delle commesse e dalla grande difficoltà ad attenere credito dalla banche. Decisivo, in proposito, è stato un faccia a faccia tra le parti sociali e l’industriale tenutosi in una rovente mattinata di inizio agosto con la stragrande maggioranza dei dipendenti presenti nel piazzale antistante l’azienda in attesa di una decisione.

Alla fine Porcarelli ha deciso di ripensarci e ritirare la richiesta di mobilità per oltre la metà dei lavoratori, ma ciò non toglie che i problemi dell’impresa siano ancora evidenti. Non a caso i sindacati continuano ad andare in pressing verso il Ministero perché vengano rispettati i tempi dell’apertura del tavolo di confronto con le banche per una maggiore erogazione del credito verso l’azienda. Si era, infatti, ipotizzato come il primo summit potesse tenersi nel segmento iniziale di settembre nella speranza di trovare un’intesa che consenta all’impresa del ‘bianco’ di avere il denaro sufficiente per attuare il piano industriale finalizzato anche a spostare parzialmente l’asset produttivo sulle macchine elettriche. Finora, invece, non è arrivata alcuna comunicazione in merito e dunque la situazione resta in stand by.

Di certo la vicenda Jp rimane sotto la lente d’ingrandimento delle istituzioni proprio per i problemi di liquidità dell’impresa che conta di ricevere al più presto 9 milioni di euro dell’accordo di programma per un progetto incentrato appunto anche sulla produzione di auto elettriche. Sono anche altre le situazioni industriali piuttosto complesse sul territorio, in particolare alla Tecnowind dove non si esclude la possibilità di vendita da parte della attuale gestione e dove è ripreso l’accesso a rotazione alla cassa ordinaria per gli operai.