Jp Fabriano, si apre spiraglio per il ritiro dei 583 licenziamenti

Nuovo capitolo con il management aziendale che esterna al Ministero la disponibilità ritirare il piano

L'assemblea tra sindacati e lavoratori a Fabriano

L'assemblea tra sindacati e lavoratori a Fabriano

Fabriano (Ancona), 8 settembre 2020 - La partita a scacchi giocata sulla pelle dei 583 lavoratori Jp-Indelfab si arricchisce di un nuovo capitolo con il management aziendale che esterna al Ministero la disponibilità ritirare piano dei licenziamenti collettivi a fronte dell'ottenimento di specifici sussidi, ma al momento senza presentare alcun piano industriale sui numeri del personale da mantenere in servizio e su quanti, invece, saranno in uscita.

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Un annuncio che non convince più di tanto istituzioni e sindacati, in quanto al momento ritenuto troppo vago, tanto da programmare un nuovo summit (con ogni probabilità sempre in videoconferenza) per il 17 settembre, quando si spera venga fatta chiarezza e calino i veli su numeri e disponibilità economiche del presunto progetto di rilancio dell'impresa da otto anni capitanata dal industriale cerretese, e attuale sindaco della cittadina alle porte di Fabriano, Giovanni Porcarelli.

Carte, insomma, ancora troppo coperte, per la partita della possibile ripartenza che si intreccia con quella dell'emergenza legata alla cassa integrazione scaduta domenica scorsa e sul cui rinnovo per il momento ci si ferma all'impegno politico del Mise. Sul piatto ci sono due possibilità: qualora l'impresa ritiri la mobilità di gruppo si sta valutando se sia tecnicamente possibile estendere la cassa Covid per altre dieci settimane, quindi fino a metà novembre, mentre in caso di presentazione del concordato liquidatorio o fallimentare e quindi della conferma dei licenziamenti di massa, la prospettiva resta quella dell'ammortizzatore sociale per cessazione dell'attività per un totale di 18 mesi.

"Servono finalmente risposte concrete che ancora stiamo aspettando", l'affondo di Pierpaolo Pullini della Fiom-Cigl, in coda alla riunione pomeridiana di oggi, mercoledì 8 settembre, in forma telematica a cui hanno partecipato il sottosegretario Alessandra Todde e Alessia Morani, gli assessori regionali di Marche e Umbria Loretta Bravi e Michele Fioroni, i sindaci di Nocera Umbra e Gualdo Tadino, mentre l'impresa era rappresentata dalla figlia del patron Giovanni Porcarelli e da due manager. A fine incontro l'assemblea tra parti sociali e lavoratori che si è tenuta nel piazzale di ingresso del principale sito fabrianese di Santa Maria quasi a ridosso del tramonto. Per i dipendenti, inevitabilmente sfiancati da una situazione di incertezza che si protrae da anni, si prospettano aunque altri giorni di attesa tra color che son sospesi.