GIUSEPPE POLI
Economia

Strage dei negozi, la ricetta: “Decoro, parcheggi ed eventi per ripartire”

Intervista al segretario di Confartigianato, Marco Pierpaoli, dopo l’inchiesta. “Attendiamo da tempo l’attenzione alla manutenzione e alla riqualificazione”

Tante le saracinesche abbassate e le vetrine spente che abbiamo incontrato nella nostra inchiesta nel centro storico. Al centro il segretario di Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino, Marco Pierpaoli

Tante le saracinesche abbassate e le vetrine spente che abbiamo incontrato nella nostra inchiesta nel centro storico. Al centro il segretario di Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino, Marco Pierpaoli

Ancona, 29 maggio 2025 – L’inchiesta pubblicata ieri sulle pagine del Carlino fotografa una situazione davvero difficile in centro: negozi che chiudono, che lo hanno già fatto ma anche che lo faranno presto, l’incognita Zara che incombe su tutto il centro, chiuso anche il negozio della Champion, file di vetrine con i cartelli “affittasi” o “vendesi”, strade desertificate come via degli Orefici, con ben sette negozi o vetrine chiusi o da affittare nell’arco di cinquanta metri.

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E’ una fotografia impietosa del commercio anconetano che chiede urgentemente soluzioni per invertire la rotta. O per adottare soluzioni per contenere la crisi. Una tendenza, peraltro, condivisa da tutti i centri storici delle Marche. Il quadro della progressiva desertificazione commerciale del centro lo traccia Marco Pierpaoli, segretario di Confartigianato.

Quanto grave è la situazione del centro, con negozi che continuano a chiudere?

"Le chiusure ci sono sempre state – afferma il segretario di Confartigianato, Marco Pierpaoli –. Ma oggi viviamo un contesto economico di grande accelerazione in cui il mondo digitale sta portando molti cambiamenti negli usi. Poi Ancona da anni vive problematiche come l’accesso alla città, i parcheggi, i costi di affitto dei locali, la marginalità delle attività che è molto cambiata, l’attrattività della città che incide nei progetti imprenditoriali. Ma c’è anche chi fa investimenti e crede nella riqualificazione del centro”.

I commercianti dicono che il centro è deserto, escluso il weekend.

"Questo rientra in una logica di decentralizzazione di molti servizi e uffici che invece prima garantivano maggiore accessibilità, ma è un fenomeno diffuso”.

Come sta Ancona rispetto ad altre città?

"La situazione dell’entroterra è anche più complessa, la parte costiera tradizionalmente ha trend più positivi, con chiaroscuri. Ancona da anni soffre, in termini demografici e di numero di imprese, ma meno di altre realtà. Perché essendo una città di servizi non ha risentito del calo che hanno vissuto altri centri”.

Quali sono i settori trainanti e quelli che resistono?

“Il centro storico negli ultimi anni sta crescendo tantissimo sulla somministrazione. E’ un centro di catene commerciali, attività di somministrazione e alcuni storici imprenditori che da una vita investono sul centro storico, abbigliamento, profumi, gioielleria. Crescono soprattutto bar, ristoranti, take away”.

Quali le iniziative da intraprendere per migliorare la situazione?

"Bisogna lavorare sulla comunicazione. Quando ci sono eventi ad Ancona dovremmo essere più bravi a promuoverli massimizzando la partecipazione di soggetti non solo del Comune di Ancona, cercare di essere sempre più traino affinché gli eventi diventino di tutti e promossi da tutti. Serve più di ieri un gioco di squadra. Poi attendiamo da tempo attenzione alla manutenzione, al decoro, alla riqualificazione della città, a un accesso alla città più lineare e a più parcheggi”.

Basterà il restyling del corso per riavvicinare gente al centro?

"Dobbiamo avere una visione complessiva della città, dal Piano, da corso Amendola, dalla Baraccola, per arrivare al centro storico. Bene il restyling di corso Garibaldi, e piazza della Repubblica. Ma il tema della viabilità e dei parcheggi e della manutenzione restano essenziali. In futuro dovremo essere bravi ad attirare persone. Come sta facendo l’università”.