GIUSEPPE POLI
Economia

Zara verso l’addio al centro storico di Ancona: ecco perché

L’assessore Eliantonio: “Non c’è l’accordo col proprietario, anche Starbucks ci ha detto no. Speriamo che il megastore di Corso Garibaldi cambi idea. Commercio in difficoltà”

Il colosso spagnolo Zara potrebbe infatti approdare a Camerano nell’area del Grotte Center

Il colosso spagnolo Zara potrebbe infatti approdare a Camerano nell’area del Grotte Center

Ancona, 22 aprile 2025 – Il possibile abbandono di corso Garibaldi da parte di Zara, anticipato dal Resto del Carlino nei giorni scorsi, lascia un enorme punto interrogativo sulla situazione del commercio nel centro cittadino. Il colosso spagnolo potrebbe infatti approdare a Camerano nell’area del Grotte Center dove si trova anche Decathlon e dove presto aprirà il nuovo store Primark. Un possibile trasloco, non imminente visto che il contratto d’affitto scadrebbe nell’agosto 2026, che fa male al centro di Ancona e che è un segnale del suo malessere. Ne parla l’assessore alle attività economiche e mercati, Angelo Eliantonio.

Assessore, Zara sarebbe pronto ad andarsene, che ne dice?

“Che non c’è niente di certo, intanto. Sappiamo che non è una scelta commerciale, in questo momento non c’è un accordo tra loro e il proprietario dell’immobile, il problema è questo, una questione tra Zara e il proprietario. Aspetterei a dare per fatto questo trasferimento. Quel che è certo è che non si stanno mettendo d’accordo”.

Il problema del commercio in centro non può essere solo quello dei pochi parcheggi: affitti troppo elevati?

“Sicuramente c’è questo problema, ma c’è anche altrove, anche se certamente ad Ancona è particolarmente accentuato, i prezzi degli affitti non sono certo bassi e i proprietari, che non sono neanche tanti ma hanno molti locali e immobili, non hanno interesse ad abbassare le loro pretese. D’altra parte noi abbiamo pochissimi strumenti per provare a invertire questa tendenza, anche se dovessimo decidere di utilizzare la leva dell’Imu, visto che è già ai massimi”.

Quindi dove sta il male del commercio in centro città?

“C’è un problema generalizzato che riguarda tutto il commercio, a livello nazionale. Qui probabilmente si sta pagando un trend molto negativo. Nei mesi scorsi ho provato a portare ad Ancona una catena molto importante del mondo della caffetteria (Starbucks, ndr), ma ci dicono che la città non è commercialmente interessante. E’ evidente che stiamo pagando un’eredità molto, molto pesante. Stiamo provando a lavorare per invertire questa rotta. In questi mesi abbiamo lavorato tantissimo sull’immagine della città e sulla percezione della città per chi viene da fuori. Avere iniziato prima questo genere di percorso avrebbe ingenerato risultati positivi”.

Però, poi, il centro soffre sempre la concorrenza dei centri commerciali fuori città, con parcheggi molto più agevoli.

“Sicuramente uno dei grandi temi irrisolti è l’accessibilità al centro, Ancona è una città complessa e in tantissimi anni questi problemi non sono stati mai affrontati. Stiamo facendo dei tentativi, intanto per metterci alcune pezze, l’interlocuzione con l’Autorità portuale per ricavare alcuni stalli auto, o con Parcheggi Italia a piazza Pertini, per trovare una soluzione per calmierare quelle tariffe che sono uno dei problemi che disincentivano a venire in centro”.

Intanto, però, il centro si spopola.

“Nel commercio c’è un turnover che vedo da sempre, fisiologico, normale. Ci sono chiusure che fanno più notizia di altre, sicuramente continueremo a lavorare per cercare di attrarre e portare dei marchi. Stiamo facendo alcuni investimenti importanti, penso all’edificio ex Mutilatini dove arriverà un ostello di qualità che contribuirà a creare un orizzonte importante per attrarre qualche marchio in più. Un conto sono le chiusure che spesso avvengono e che potremmo definire turnover, e un altro quelle che fanno più notizia di altre. Queste ultime fanno preoccupare un po’ di più, ma quello che sta accadendo lo ritengo abbastanza fisiologico”.

Cosa farete?

“Speriamo che Zara cambi idea. Noi continueremo sulla strada che abbiamo intrapreso, far conoscere la città, renderla più attrattiva”.