Fabriano, paga 45mila al fornitore ma i soldi vanno all'uomo di mezzo

La polizia di nuovo al lavoro sull'ennesima cyber truffa di cui, stavolta, è stato vittima un imprenditore che lavora e commercializza legno

In azione la polizia

In azione la polizia

Fabriano (Ancona), 13 gennaio 2023 - Proseguono per i poliziotti del com-missariato fabrianese le indagini sulle cyber-truffe commesse ai danni di alcune aziende del po-sto che hanno subito un ammanco di oltre 45 mila euro. A seguito delle ultime denunce presen-tate all’ufficio di polizia dai titolari di alcune aziende del posto, i poliziotti hanno dovuto riscontrare una triste verità (già emersa anche in precedenti indagini per truffa on-line): gli imprenditori hanno messaggiato per mesi con il “man in the middle”, l’uomo di mezzo, credendo, invece, di conversare con i propri fornitori. L’ultimo malcapitato, impegnato nel settore della lavorazione e commercializzazione di manufatti in legno, ha spiegato di aver proceduto – come è normale che sia nei rapporti commerciali tra acquirenti e fornitori – al pagamento della merce richiesta mediante bonifici bancari sugli iban indicati dal fornitore. Il pagamento andato a buon fine veniva peraltro confermato anche via mail dal beneficiario, presunto fornitore. Trascorsi alcuni giorni dalla data del pagamento, l’imprenditore però è stato contattato telefonicamente dal fornitore coreano il quale lamentava ritardi nei pagamenti e di non aver ricevuto al-cun accredito malgrado la scadenza del termine pattuito. Di qui la scoperta della truffa: quando il malcapitato ha spiegato al fornitore di aver già provveduto al pagamento seguendo le istruzioni dallo stesso indicate via mail, ha appreso, con il disconoscimento delle mail e dell’iban ivi indicato, di aver effettuato il pagamento a favore di uno sconosciuto truffatore che aveva capta-to abusivamente la corrispondenza elettronica con l’originario fornitore. Integralmente riproposto quindi il copione della cyber- truffa “man in the middle”: l’operazione criminale che viene messa a punto attraverso un’abusiva intromissione nella corrispondenza e-mail intercorsa tra due società legate da rapporti di natura commerciale che ordinariamente ge-stiscono anche mediante web-mail. Il truffatore, dopo essere riuscito ad accedere abusivamente alla casella di posta elettronica della vittima, ha avviato una paziente attività di osservazione delle mail scambiate tra venditore e cliente in attesa che il messaggio di posta elettronica, contenente il codice Iban su cui versare la somma, giungesse nella casella di posta del cliente. In quello stesso momento è intervenuto per sostituirlo con il proprio codice Iban. Aa questo punto, l'ignara vittima ha eseguito il bonifico non sul conto corrente del venditore, ma su quello del truffatore. La polizia di Fabriano, impegnata nelle indagini volte ad identificare gli autori del reato, invita tutti gli operatori economici e le persone impiegate negli acquisti on-line a prestare particolare attenzione a tutte quelle circostanze che possono essere sintomatiche di un possibile raggiro e ad accertarsi dell’effettiva titolarità del conto sul quale corrispondere le somme, prima di pro-cedere al pagamento. I sistemi facilmente penetrabili e che diventano i canali privilegiati per la realizzazione di cyber-truffe sono i sistemi di messaggistica telefonica e di web-mail mentre grantisce, invece, più elevati standard di sicurezza la corrispondenza via Pec. La Polizia di Fa-briano rivolge, in particolare, un appello alle aziende: “Fate attenzione alle richieste dei vostri partner commerciali, specie se stranieri, quando vi segnalano nuove modalità di pagamento e verificate accuratamente la legittimità e la provenienza della richiesta prima di procedere ai versamenti”.