Meteo Ancona, tutti in spiaggia. "Siamo tre gradi sopra. E potrà continuare"

Pienone al mare. Il meteorologo della Protezione Civile, Marco Lazzari: "A livello scientifico è vero che ci sono cambiamenti"

Portonovo affollata quasi come in piena estate (foto Antic)

Portonovo affollata quasi come in piena estate (foto Antic)

Ancona, 20 ottobre 2019 - «Una domenica della seconda metà di ottobre in spiaggia in costume? Perché no. Magari solo nelle ore più calde della giornata, ma oggi si dovrebbe arrivare in alcune città della provincia anche a superare i 25 gradi nella fascia centrale di luce diurna tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio». È il meteorologo della Protezione civile Marco Lazzari a confermare l’anomalia di un clima ormai da diversi giorni più simile alla rovente estate da record che non alla marcia di avvicinamento verso lo shopping natalizio tra sciarpe e cappotti. Un contesto, insomma, piuttosto inconsueto in questo 2019 che, comunque, già nei mesi scorsi ha fatto segnare riscontri decisamente sorprendenti con picchi di temperature massime fuori parametro e tanti mesi sopra la media.

Lazzari, davvero ci attende una giornata quasi estiva? «L’anticiclone africano si sta muovendo in modo atipico spostandosi verso nordest ed arrivando almeno parzialmente a toccare la nostra regione. Ecco perché le temperature già decisamente miti di inizio weekend sono destinate ad alzarsi ulteriormente oggi e a mantenersi su livelli elevati anche nei primi giorni della prossima settimana».

Ma quanto è fuori norma questo tepore autunnale? «In questi ultimi giorni viaggiamo ad uno standard di circa tre o anche quattro gradi sopra alla media».

Ma fino a quando resisteremo in short e maniche corte? «Difficile dirlo. In teoria fino a metà settimana ci attendono giornate soleggiate e tiepide, poi forse potrebbe arrivare una perturbazione, ma la situazione andrà rivalutata più avanti. Come ben sapete quando si parla di meteorologia, non è il caso di avventurarsi in previsioni a lungo termine o di orizzonti temporali particolarmente dilatati, perché gli indicatori sono troppo fragili».

I numeri, però, dicono che il 2019 è destinato a chiudersi l’anno più caldo del millennio? «Di certo l’estate ha registrato dati chiari, con le temperature massime giornaliere nelle Marche che a giugno sono state di ben tre gradi superiori ai parametri del trentennio 1981-2011, mentre luglio ha avuto un grado in più e agosto uno e mezzo. In totale su nove decadi dei tre mesi più caldi, ben otto hanno fatto segnare un’anomalia positiva rispetto alla media del trentennio di riferimento. Peraltro nella parte finale di agosto va segnalata anche una sensibile crescita delle minime».

E le piogge? «Siamo sotto i livelli, ma soprattutto sempre più spesso ci sono fenomeni temporaleschi flash che non portano grande beneficio alla nostra terra, anzi a volte creano soprattutto danni per la loro violenza. Ovviamente ancora è troppo presto per parlare di timori sul fronte della siccità e dell’esiguità delle scorte idriche, ma la situazione va monitorata con attenzione, perché fin qui anche ottobre è stato molto asciutto, nonostante di solito l’autunno sia caratterizzato da una piovosità abbastanza accentuata».

Lo ammetta: ha ragione Greta con tutte le sue preoccupazioni sul riscaldamento globale? «Io posso solo dire che a livello scientifico lo studio dei dati territoriali mostra più di qualche cambiamento. In particolare le temperature medie più elevate e il format differente delle piogge con ciclo di vita molto ridotto sono elementi oggettivi».