Ancona, 17 marzo 2013 - «LA GRINTA e lo spessore umano di Laura segneranno la svolta per questo Paese». Ne sono convinti i familiari, gli amici, i compagni di scuola e gli insegnanti della neopresidente alla Camera. Stupore, commozione e gioia i sentimenti dominanti da ieri pomeriggio a Jesi.
«La passione di Laura per la politica, nasce da quando era ancora adolescente — commenta a caldo, commosso, il fratello Ugo Boldrini, segretario comunale a Monte Roberto e San Paolo di Jesi — Aiutare chi aveva bisogno era il suo istinto». Dalla casa di famiglia in vicolo Guglielmo, Ugo sta seguendo il discorso della sorella, mentre il telefono inizia a prendere fuoco: «Non ce l’aspettavamo proprio. Ieri (venerdì, ndr) siamo stati a Montecitorio, l’abbiamo guardata dall’emiciclo destinato agli ospiti. Il tempo di qualche foto e ci siamo salutati ma nessuno avrebbe mai immaginato che oggi sarebbe stata eletta come terza carica dello Stato. Ora ripartiremo per Roma per festeggiare». In fibrillazione i nipotini che la chiamano «Làvora» al posto di Laura, visto che è sempre impegnata. Laura è la prima di quattro fratelli: Andrea, artista e astronomo, inventore di un gigante telescopio, Enrico ed Ugo.

Giovanna Guizzardi, insegnante all’Itis di Jesi e sua cara amica ammette: «Ho ascoltato il suo discorso di insediamento poco fa e ho pianto per lei. Siamo spesso lontane, ma Laura è un’amica speciale, di quelle che quando hai un momento difficile ti stanno comunque vicino. Quando torna per l’estate siamo solite trascorrere un’intera giornata al mare, parliamo per ore. Sono felicissima anche perché condividiamo gli stessi ideali. Lei mi aveva parlato della sua candidatura, ci credeva moltissimo come in tutte le cose che fa con grande grinta e determinazione. Ma credo che questa elezione non se l’aspettasse neanche lei».

«NON ERAVAMO coetanei — commenta l’ex sindaco Marco Polita ma uscivamo insieme ai giardini pubblici. Lei proveniva da una famiglia borghese e benestante di estrazione cattolica. Ma aveva ben chiare le sue idee: era impegnata nel movimento studentesco ed era laica. Ho appena ascoltato il suo discorso interrotto dagli applausi, non mi era mai capitato di sentire parole così alte e condivise da tutti». Aldo Scarpini, suo compagno di classe alle medie Savoia, ne parla come di «un maschiaccio. Non stava mai con le ragazze. Era vivacissima».
«Conoscevo bene la mamma Augusta, lavoravamo insieme — aggiunge Anna Vincenzoni che l’ha fotografata in più occasioni — poi ho conosciuto lei, sempre molto disponibile».

MA A RICORDARLA con affetto, nonostante le opposte idee politiche, è anche l’ex onorevole jesino, Gianni Cerioni: «Andavamo insieme in montagna con i familiari, quando lei aveva 13-14 anni. Ricordo che lei girava il mondo e non si faceva scrupoli a fare l’autostop. Poi ci siamo ritrovati a Roma negli anni ’80 quando io ero in Parlamento e lei lavorava, giovanissima, per la Fao. Le ho telefonato pochi giorni fa e le ho detto: ‘Sono riuscito a far votare per te anche un noto esponente del Pdl’».

di Sara Ferreri