Ballottaggio a Jesi: il centrosinistra sfida il delfino di Bacci

Lorenzo Fiordelmondo contro Matteo Marasca, erede del sindaco uscente. E il candidato di Fratelli d’Italia ha già annunciato che sosterrà i civici

Da sinistra Lorenzo Fiordelmondo e Matteo Marasca

Da sinistra Lorenzo Fiordelmondo e Matteo Marasca

Jesi, 22 giugno 2022 - Cinque Comuni delle Marche verso il ballottaggio per eleggere il sindaco: Civitanova, Jesi, Tolentino, Sant’Elpidio a Mare e Corridonia. Dopo Civitanova, oggi il nostro viaggio fa tappa nel Comune dell’Anconetano, dove domenica andrà in scena la sfida tra il candidato sindaco del centrosinistra più il Movimento Cinque Stelle, Lorenzo Fiordelmondo, che ha raggiunto al primo turno il 45,6 per cento dei voti, e Matteo Marasca, candidato civico (più parti del centrodestra) ed "erede" del sindaco uscente, Massimo Bacci, che ha ottenuto il 36,42 per cento dei consensi. Sono entrambi avvocati ed entrambi provengono dal Pd, il partito con cui però Marasca ha rotto cinque anni fa per la decisione di non utilizzare le primarie per la scelta del candidato a sindaco. Non ci sono stati apparentamenti ufficiali da parte di nessuno dei due schieramenti, ma il candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Antonio Grassetti, che al primo turno ha incassato l’11,56 per cento dei consensi, ha già annunciato il suo sostegno a Marasca, più che altro un voto contro il centrosinistra. Nessuna indicazione di voto da Marco Cercaci, candidato sindaco di Italexit e Popolo della Famiglia (4,2 per cento al primo turno), mentre Paola Cocola di "Lavoro e libertà" (2,22% per cento) ha annunciato l’annullamento della scheda elettorale, perché né Fiordelmondo né Marasca rappresenterebbero le istanze della sua lista. Per il ballottaggio si vota domenica dalle 7 alle 23, tracciando una croce sul nome del candidato sindaco prescelto.

Dalle 23 inizierà lo spoglio delle schede e lunedì mattina la città si sveglierà col nome del nuovo sindaco.

L'allestimento di un seggio.
L'allestimento di un seggio.

Lorenzo Fiordelmondo (45,6% al primo turno)

"La coalizione è unita, noi rappresentiamo la vera discontinuità"

Lorenzo Fiordelmondo, tre motivi per cui gli jesini dovrebbero votare lei e non la coalizione di Matteo Marasca. "Perché la nostra è una proposta politica chiara, non un accordo elettorale. È una coalizione unita da un programma e composta da persone che si trovano in un territorio politico comune, chiaramente posizionato. È una proposta che fa della competenza e del dialogo con i cittadini gli elementi caratterizzanti e mi riferisco alle scelte che stiamo facendo per la giunta. La nostra è soprattutto una proposta di discontinuità rispetto al recente passato".  Il risultato migliore ottenuto dalla giunta uscente?  "Sulla questione Caterpillar credo ci sia stata una posizione buona dell’amministrazione comunale, che ha contribuito insieme a tutti gli altri enti a determinare la soluzione. Il ruolo più importante è stato soprattutto quello dei sindacati, ma sia l’amministrazione che il Consiglio comunale hanno dato una spinta importante".  Immagini di essere stato sindaco due anni fa, quando un illustre jesino, Cassio Morosetti, in punto di morte ha lasciato al Comune 2 milioni di euro in cambio dello spostamento della fontana dei leoni in piazza della Repubblica. Cosa avrebbe fatto?  "Lo spostamento non era nel programma di mandato, non era stato approvato dalla città, che ha chiesto di essere sentita. Si è preferita una consultazione del Consiglio comunale e il testatore aveva lasciato l’alternativa della donazione ad associazioni benefiche, tra l’atro in pieno periodo Covid. A quelle condizioni avrei sentito la città o proceduto alla donazione alle tre associazioni benefiche. Se arrivano donazioni che prevedono di cambiare l’assetto urbano e gli spazi di socialità, va sentita la città oppure applicata l’alternativa valida. Non fare le due cose è un errore doppio". L’indennità da sindaco da quest’anno è aumentata del 55%: per una città come Jesi, dai 3.114 mensili dell’anno scorso si sale a 3.894 quest’anno, a 4.284 il prossimo, fino 4.830 euro nel 2024. Rinuncerebbe a una quota o la manterrebbe in toto?  "Siamo in un tempo complicato. Le indennità vivranno pertanto di una simbiosi perfetta con lo stato della città. Fino a quando Jesi non inizierà a stare meglio dal punto di vista sociale ed economico, le indennità rimarranno uguali alle attuali".

Matteo Marasca (36,42% al primo turno)

"Programma chiaro, la squadra è pronta. Subito operativi"

Matteo Marasca, tre motivi per cui gli jesini dovrebbero votare lei e non la coalizione di Lorenzo Fiordelmondo.  "In primo luogo perché abbiamo un programma chiaro che parte da progetti concreti e in larga parte finanziati, poi perché abbiamo indicato l’intera squadra di giunta, che in caso di vittoria elettorale sarà chiamata a realizzare quei progetti. Siamo pronti per essere subito operativi all’indomani del voto. Terzo motivo: perché, a differenza dei nostri avversari, possiamo prendere le decisioni in assoluta libertà e senza condizionamenti. Non sono riusciti ad annunciare la giunta dopo il primo turno pur avendo gli elementi per farla, figuriamoci quando saranno chiamati a prendere decisioni fondamentali".  Il risultato migliore ottenuto dalla giunta uscente?  "Sono molti, ma direi il sociale, e in particolare quanto fatto in sede di costituzione dell’azienda unica servizi alla persona, che rappresenta un’eccellenza a livello regionale e una delle principali in Italia. Una realtà, quella dell’Asp 9, importantissima, che ho potuto apprezzare direttamente durante la mia presidenza. La riqualificazione delle strutture destinate al sociale, come il Maschiamonte e il centro per l’Alzheimer, hanno elevato la qualità dei servizi erogati ai cittadini".  Immagini di essere stato sindaco due anni fa, quando un illustre jesino, Cassio Morosetti, in punto di morte ha lasciato al Comune 2 milioni in cambio dello spostamento della fontana dei leoni in piazza della Repubblica. Cosa avrebbe fatto?

2"redo che in assenza dei tempi necessari per una consultazione referendaria dei cittadini avrei chiesto al Consiglio di esprimersi. Nel caso specifico i tempi erano molto stretti".  L’indennità da sindaco da quest’anno è aumentata del 55%: per una città come Jesi dai 3.114 mensili dell’anno scorso si sale a 3.894 quest’anno, a 4.284 il prossimo, fino a 4.830 euro nel 2024. Rinuncerebbe ad una quota o la manterrebbe in toto?  "Sull’indennità del sindaco decideremo con gli assessori, i consiglieri comunali e le nostre quattro liste civiche. Ogni decisione è stata presa collegialmente, questo sarà il metodo che continueremo ad applicare".