Conte, passeggiata ‘protetta’ ad Ancona: "Soli è dura, ma per l’allenza mancavano i presupposti"

L’ex presidente del Consiglio su corso Garibaldi con il candidato sindaco del M5s Enrico Sparapani: "Unendoci agli altri il progetto si sarebbe annacquato".

Conte con Sparapani: bagno di folla in centro

Conte con Sparapani: bagno di folla in centro

Ancona, 8 maggio 2023 – Doveva essere una tranquilla passeggiata lungo corso Garibaldi, da piazza della Repubblica a piazza Roma, alla fine si è trasformato in un disordinato bagno di folla. Circa 300 persone hanno stretto in un abbraccio il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in città ieri mattina per sostenere il finale della campagna elettorale del candidato grillino Enrico Sparapani.

Conte con Sparapani: bagno di folla in centro
Conte con Sparapani: bagno di folla in centro

L’aggressione subita da Conte a Massa Carrara l’altro giorno ha cambiato le regole d’ingaggio e fatto sì che attorno a lui ci fosse una vera e propria gabbia protettiva, insidiata da un nucleo di simpatizzanti. Tra loro una foltissima rappresentanza della comunità bengalese, anconetana e non, molto rumorosa vista la presenza di un suo candidato nella lista a sostegno di Enrico Sparapani: "I bengalesi ad Ancona rappresentano una comunità integrata e così deve accadere ovunque in Italia" ha detto l’ex Presidente del Consiglio parlando della nazionalità più presente, e anche politicamente più divisa, nel capoluogo dorico grazie alla presenza del cantiere navale".

Conte nel suo discorso in piazza Roma, durato quasi 25 minuti, ha sciorinato i principali temi di carattere nazionale, dal presidenzialismo ai migranti, dal taglio del cuneo fiscale alla precarietà del lavoro. Non sono mancati però gli argomenti locali, a partire dai nodi delle alleanze elettorali. Il progetto di un fronte progressista di sinistra unico con Europa Verde e Altra Idea di Città, oltre a una civica di fuoriusciti dal centrosinistra, e con Sauro Longhi, ex rettore della Politecnica, è naufragato soprattutto a causa della vecchia gestione della trattativa: "Non c’erano i presupposti per un’alleanza. Abbiamo avuto un confronto con i rappresentanti della varie forze progressiste – ha detto Conte al Carlino –, ma non c’è stata la possibilità di costruire un percorso programmatico che mettesse a fuoco i temi a noi più cari e i progetti per noi più qualificanti. Abbiamo preso atto che non c’erano le condizioni, senza dialogo e convergenza ne sarebbe uscito un progetto annacquato che non rispondeva alle nostre aspettative per i cittadini anconetani".

Eppure Conte ha elencato una serie di soluzioni da mettere in atto nel capoluogo dorico che somigliano moltissimo alle posizioni degli altri candidati di sinistra che si presentano in ordine sparso. Alla fine del comizio Conte ha impiegato quasi un quarto d’ora per coprire la distanza dalla fontana dei cavalli fino a corso Stamira; i simpatizzanti del movimento lo hanno braccato per un selfie, un autografo o per sollecitarlo a tenere duro e a farsi ‘sentire contro i poteri forti’. Salito in auto è partito alla volta dell’Abruzzo, Teramo prima e Silvi Marina poi, per altrettanti impegni elettorali.