
L’assessore Orlanda Latini
Ancona, 23 febbraio 2025 – “Una tempesta ha travolto la mia famiglia e la affronteremo. Giudicatemi per il mio ruolo di assessore e non di madre”. Orlanda Latini, assessore comunale della giunta Silvetti, spegne il rumore della settimana peggiore della sua vita, chiede scusa a tutti per lei e per suo figlio e ringrazia della vicinanza le istituzioni e la cittadinanza. Nel comunicato diffuso ieri pomeriggio, tra le righe chiarisce un punto fondamentale, rompendo il silenzio dopo il grave fatto che ha coinvolto uno dei suoi figli che si è reso protagonista dell’aggressione a due infermieri del pronto soccorso di Torrette, alcuni giorni fa, dopo un incidente stradale e per il quale è stato arrestato: “Le tante manifestazioni di affetto e solidarietà non mi hanno fatto sentire sola davanti a un tragico evento familiare. E mi hanno fatto capire che finora ho svolto bene il mio lavoro che continuerò a fare con la determinazione, la responsabilità e la sensibilità che sempre nella mia vita mi hanno contraddistinto in ogni ambito lavorativo e non”.

Come volevasi dimostrare e come chiedeva il sindaco, Daniele Silvetti, che un mese fa accettava, invocandole, le dimissioni dell’ex assessore alla cultura Anna Maria Bertini, e adesso ha fatto di tutto affinché non fosse costretto a perdere un’altra pedina della sua squadra. Politicamente sarebbe stata una pessima notizia per lui. Di fatto Orlanda Latini ha mantenuto fede al giuramento del 19 giugno 2023, quando Silvetti le ha affidato le deleghe a pari opportunità, famiglia, personale, politiche della casa e tutela degli animali, oppure dimettersi.
Dopo aver ponderato un paio di giorni sul da farsi, ieri l’arrivo in redazione del comunicato: “Prima di essere un’assessora sono una madre che, insieme a mio marito, ha sempre desiderato di trasmettere dei valori a tutti i miei figli – scrive di suo pugno Orlanda Latini, attribuendo a fattori esterni parte della responsabilità dell’accaduto – Per quanto un genitore voglia fare del proprio meglio, c’è sempre l’elemento incontrollabile che influisce forse ancor di più della famiglia: il mondo in cui vivono fuori, quello dove, se sei fragile, vieni trascinato in un vortice subdolo e meschino dal quale è difficile uscire”.
La Latini non gira troppo intorno alle parole e passa anche a presentare le sue scuse e la vicinanza ai protagonisti della nottata di assoluta violenza che ha visto il figlio, purtroppo, protagonista principale e unico a essere arrestato: “Non giustifico le azioni di mio figlio che, come tutti gli altri, affronterà il giusto iter giudiziario, con la sua famiglia sempre al suo fianco. La mia assoluta solidarietà alle forze dell’ordine e al personale sanitario per aver subito l’ennesima aggressione, questa volta purtroppo da parte di mio figlio. La mia più affettuosa vicinanza a tutte le altre mamme, a tutte le famiglie di tutti i ragazzi coinvolti in questa difficile vicenda”.
Il giorno dopo il fatto di cronaca ha suscitato polemiche una nota in cui le opposizioni affermavano che “la destra sulla sicurezza soffia costantemente sul fuoco delle intolleranze del razzismo, alimentando una guerra tra poveri” e in cui si chiedevano le dimissioni della stessa Latini unendo il lato personale con quello politico. Stavolta la cronaca ha toccato la famiglia dell’assessora Latini: “Non sono l’unico essere umano che lavora e che deve affrontare situazioni difficili in famiglia, di qualsiasi tipo. Non per questo si perde la lucidità nel proprio operato lavorativo – scrive – Il mio ruolo politico trascende da quello di madre. Giudicate il mio operato come assessora, non il mio ruolo di madre che ora ha una profonda ferita nel cuore e che merita rispetto e silenzio”.