Referendum, premier bocciato dagli sfollati. Le Marche dicono No alla riforma

Alle urne il 72,85%. Il 55,05% ha detto No alla riforma. Risultato più netto nelle province colpite dal sisma

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha votato a Pesaro (Foto Ansa)

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha votato a Pesaro (Foto Ansa)

Ancona, 5 dicembre 2016 - Le Marche voltano le spalle al premier Matteo Renzi: il «sì» alla riforma costituzionale si ferma al 44,95% contro il 55,05% del «no». Un dato meno robusto rispetto a quello nazionale, ma che conferma la scelta di contrastare la proposta fortemente voluta dal presidente del Consiglio dei ministri. Non sono bastate le numerose visite nella regione colpita dal terremoto per riuscire a convincere i marchigiani. Anzi, proprio le province più colpite dal sisma hanno fatto registrare le percentuali più alte di «no». 

Tutto questo nella regione che ha portato alle urne una delle percentuali più alte di elettori con il 72,85%. La provincia dove si è votato di più è stata quella di Pesaro (dove si è recato alle urne anche il presidente della Regione Luca Ceriscioli schierato per il sì) che ha fatto registrare il 74,87% (nel capoluogo 76%), seguita da quella di Ancona con il 73,98% (nel capoluogo 72,56%), e poi Fermo (72,07%), Ascoli (71,09%) e Macerata (70,74%).

Le province dove si è votato di più sono anche quelle dove il «sì» ha raccolto il maggiore consenso: nel Pesarese è arrivato 47,58% contro il 52,42% dei «no», nell’Anconetano 46,44% contro il 53,56%. Nel Maceratese, e qui si entra nel cuore delle zone terremotate, il «sì» ha raccolto il 44% dei consensi contro il 56% dei «no». Scendendo più a sud il Fermano ha portato alla causa del «sì» il 41,46% mentre si sono schierati con il «no» il 58,54%, percentuali simili all’Ascolano: 41,12% per il «sì» e il 58,88% per il «no».

Nelle Marche, infine, pochissimi problemi ai seggi. A Castelbellino è stata denunciata dai carabinieri del comando di Jesi una donna straniera residente in paese che ieri pomeriggio, mentre era in cabina elettorale, ha fotografato il voto appena effettuato. Insospettiti dal rumore del clic proveniente dall’interno della cabina, i militari hanno fermato la donna rintracciando subito la foto scattata con lo smartphone per poi procedere alla denuncia. A Falconara, invece, un anziano si è barricato nel seggio: prima ha votato e poi ha strappato la scheda non volendo più uscire. Anche in questo caso sono dovute interventire le forze dell’ordine.

Le dimissioni del premier Matteo Renzi FOTO e VIDEO