Sardine, Federica Mariani: "Da Senigallia esporto il movimento in Europa"

Ad Anversa il 2 dicembre raduno di sovranisti con Salvini. Una donna marchigiana emigrata in Belgio lancia la sua crociata

La senigalliese Federica Mariani e i 15mila al Sardina day di Bologna

La senigalliese Federica Mariani e i 15mila al Sardina day di Bologna

Senigallia (Ancona), 21 novembre 2019 - Ad Anversa il 2 dicembre è atteso Matteo Salvini, le ‘Sardine’ pronte a scendere in piazza contro l’iniziativa organizzata dal gruppo europeo sovranista ‘Identità e democrazia’. L’idea è del 36enne Giorgio Marasà che, sulla scia dei quattro ragazzi che nel giorno della kermesse della Lega al Paladozza di Bologna hanno portato in piazza 15 mila persone (foto), ieri ha formato il gruppo Facebook ‘Sardine del Belgio’ che in sei ore ha raggiunto circa 600 iscritti. Il suo braccio destro è la 36enne Federica Mariani che da un anno vive ad Anversa insieme al marito Matteo ed il figlio Leone.

Federica, com’è nato il gruppo ‘Sardine del Belgio’? «Non è esattamente una mia idea, io mi sono subito adoperata per supportarlo condividendo il post di presentazione di ‘Sardine del Belgio’, con il gruppo Facebook ‘Italiani ad Anversa’ di cui sono amministratrice che conta più di 4 mila iscritti».  

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Un tam-tam social che in poco tempo ha creato numerose adesioni…. «Si, ho visto che crescono di ora in ora, sicuramente si tratta di un argomento molto sentito dagli italiani che vivono all’estero».  

Come viene percepita la situazione politica italiana? «Il parare è un po’ cambiato da quando al Governo non c’è più Matteo Salvini, prima eravamo considerati un paese ancora lontana da una società multirazziale e dove stava dilagando un’idea di estrema destra».

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E ora? «Ora le cose sono un po’ cambiate, gli stranieri fanno fatica a capire perché viene scelto un Governo ‘traballante’ senza dare al popolo l’opportunità di andare al voto. Sono meccanismi che molti non riescono a capire».

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Il gruppo ‘Sardine del Belgio’ ha raccolto circa 100 adesioni all’ora dopo essere stato pubblicato… «Perché come dicevo, la situazione che si percepisce qua è un po’ diversa, chi decide di trasferirsi all’estero ha sicuramente una mentalità più aperta, ogni giorno si trova a contatto con persone che provengono da tutto il mondo, la società multirazziale è una normalità, non una minaccia».  

I giovani, come vivono la situazione? «I giovani italiani che hanno scelto di trasferirsi all’estero vedono l’Italia come un paese che sta affondando, senza opportunità».  

Anche lei ha scelto di trasferirsi all’estero con la sua famiglia… «Si, abbiamo fatto questa scelta dopo la nascita di nostro figlio per sfuggire da una situazione di stallo, per cercare di dare una svolta». Lei ha anche un blog che parla degli italiani all’estero… «Si, si chiama ‘Les Italiens chez vous’ e raccontiamo le avventure o disavventure di una famiglia italiana all’estero» © RIPRODUZIONE RISERVATA