Fabriano (Ancona), 28 gennaio 2014 - Via libera del Ministero allo Sviluppo economico e dei sindacati ai due anni di cassa integrazione straordinaria per gli operai Indesit a partire già dal primo febbraio, mentre gli impiegati inizieranno direttamente con i contratti di solidarietà. Percorsi differenti, dunque, tra tute blu e colletti bianchi nell'ambito del piano quinquennale di ristrutturazione da parte dell'impresa di elettrodomestici, il cui management oggi a Roma in Ministero è tornato a confrontarsi con le parti sociali in un lungo summit.

Nel dettaglio sono 1.783 gli operai dei siti produttivi italiani interessati dalla cassa. Di questi 883 prestano servizio a Fabriano, ovvero 595 nello stabilimento di Albacina e 288 in quello di Melano. Le modalità precise della cassa verranno fissate in una nuova riunione in programma il 12 febbraio. Orientativamente, comunque, l'intenzione dell'azienda è di mutuare il percorso degli anni precedenti con la cassa ordinaria. Si seguirà, dunque, una formula orizzontale, ovvero con la gran parte dei lavoratori in servizio nei giorni in cui le fabbriche saranno aperte e tutti a casa in quelli in cui i siti rimarranno chiusi.

L'azienda ha fatto sapere che per il 2014 sono previsti 80 giorni di chiusura ad Albacina (in media 7 al mese) e 60 al Melano (poco pià di cinque al mese). Peraltro la cassa straordinaria, che inizia su base biennale, potrebbe anche essere estesa ed in ogni caso sulla scorta dell'accordo firmato a fine 2013 proprio in Ministero, Indesit potrà fruire degli ammortizzatori sociali fino a tutto il 2018 senza poter procedere ad alcun licenziamento unilaterale. Gli impiegati, invece, partiranno con i contratti di solidarietà sempre nel mese di febbraio. Anche in questo caso i passaggi tecnici verranno stabiliti in una nuova riunione, ma di sicuro si rispetteranno i parametri nazionali che prevedono come ciascun dipendente non possa rimanere a casa oltre il 40% del proprio orario di servizio.

Alessandro Di Marco