Osimo (Ancona), 13 maggio 2014 - E' accusato di aver aggredito sessualmente una cameriera dell'hotel dove aveva preso alloggio per affari e così un imprenditore marchigiano di 57 anni, Pierino Bravi, è finito in carcere dal 17 aprile scorso ad Atlanta, in Georgia. 

Un simile a quello dell'ex ministro francese Dominique Strauss-Khan, che i familiari di Bravi definiscono però ''una colossale montatura''. Il fermo dell'imprenditore è stato confermato, ma l'uomo verrà scarcerato su cauzione a breve: dovrà però restare agli arresti domiciliari nella capitale della Georgia in attesa del processo. 

Sposato, padre di due figli e titolare a Osimo (Ancona) di due aziende che producono carrelli e materiali isolanti, Bravi si trovava negli Stati Uniti per perfezionare un accordo commerciale, dopo aver partecipato ad una fiera di settore nelle settimane precedenti.

"E'  un uomo che ha sempre e solo pensato al lavoro - dice il fratello Giancarlo, rientrato in Italia dopo aver assistito all'udienza di convalida -. Improvvisamente è piombato in un incubo. La cameriera, non so quanti anni abbia, lo accusa di averla spinta contro un muro e di aver tentato di sfiorarla con la lingua. Una cosa che non sta né in cielo né in terra per chiunque conosca mio fratello. Non ci sono testimoni né filmati dell'accaduto, nessuna prova: eppure, per il giudice la parola di quella donna vale più di quella di mio fratello. Lo hanno ammanettato come un ergastolano. Una scena assurda''.

Il sospetto della famiglia di Bravi (il fratello, la moglie Lella, i figli Mauro e Giacomo) è che l'imprenditore ''sia vittima di un ricatto per soldi o di una macchinazione per rovinarlo'' ipotizza Giancarlo. Due gli avvocati statunitensi che seguono il caso, e che hanno ottenuto che Bravi possa fare una videotelefonata ai parenti ogni giorno. ''A Osimo lo aspettano anche i suoi 50 dipendenti e le loro famiglie: il loro futuro dipende da lui''.