Ancona, The Full Monty alle Muse. Paolo Conticini si racconta

Appuntamento per l'ultima tappa delle quattro serate da tutto esaurito. Intervista all'attore, che parla di sé: "So cosa significhi essere disoccupato. Gli anconetani sono fantastici"

Conticini passeggia per Ancona: foto e autografi coi fan

Conticini passeggia per Ancona: foto e autografi coi fan

Ancona, 1 dicembre 2019 - Tutto esaurito per la commedia "The Full Monty", interpretata da Luca Ward, Nicolas Vaporidis e Paolo Conticini. È proprio Conticini a confessare: "So cosa significhi non lavorare. Ogni volta che mi scade un contratto l’ansia mi assale e mi sento disoccupato". D’altronde, il mondo dello spettacolo implica precarietà, ma anche successo. Un successo che Conticini ha saputo gestire al meglio sin dagli albori della sua carriera. Stasera l’ultima tappa: quattro serate da tutto esaurito al Teatro delle Muse. Tanta la gente che ha avuto l’occasione di incontrare l’attore a passeggio per Ancona, mentre si aggirava nei vicoli della città o ammirava le bellezze del centro. Foto e autografi, Conticini, con la sua umiltà, ha conquistato i cuori della gente. Prossimi appuntamenti a Firenze e Genova.

Conticini passeggia per Ancona: foto e autografi coi fan
Conticini passeggia per Ancona: foto e autografi coi fan
Guarda qui le foto dell'attore a spasso in centro Conticini, soddisfatto? Come le sembra il pubblico anconetano? "Bilancio più che positivo. Gli anconetani sono fantastici: calorosi, affettuosi e educati. Mi sono sentito a casa, lontano dallo stress della grande città. Un po’ come a Pisa, dove sono contornato da persone semplici, sorridenti e serene". La commedia affronta anche il tema della disoccupazione: quanto è importante sapersi reinventare? "È fondamentale, perché certamente bisogna perseverare nella strada che si sceglie, ma occorre pure accettare che la strada che si intraprende non sempre è quella giusta. E io l’ho provato sulla mia pelle". In che senso? "Nel senso che da piccolo non sapevo bene cosa volessi fare in futuro. Il mio obiettivo era rendermi indipendente dalla mia famiglia. Così, ho provato di tutto: ho fatto l’imbianchino, il disegnatore, il gestore di una palestra e perfino il buttafuori nelle discoteche. Poi, la fortuna mi ha accolto". Non è la prima volta ad Ancona: quale luogo l’ha colpita? "Il Passetto: al monumento dei Caduti c’è un belvedere pazzesco, con uno stupendo affaccio sul mare. E che quel belvedere sia intitolato a Virna Lisi lo sapevo. Con lei ho avuto l’onore di lavorare in una fiction. Poi, amo addentrarmi nei vicoli, così mi sono ritrovato al Mercato delle Erbe. E che dire del porto? Ho la passione per il mare e ho trascorso diverso tempo ad ammirare le navi che arrivavano e partivano". Meglio la tv o il teatro? "Il teatro, perché amo il contatto col pubblico. Il cachet più alto è la gente, da cui puoi avere un riscontro immediato in sala. In tv, invece, hai più visibilità, ma sei meno spontaneo e non hai un feed back istantaneo". Quale specialità anconetana ha assaggiato? "L’imperdibile stoccafisso all’anconetana". Quando la rivedremo in tv? "Spero presto: c’è qualcosa in ballo, ma per ora non rivelo nulla".