X Factor 2021: Baltimora, da Ancona alla finale

Intervista al cantante e produttore dorico che giovedì sera si gioca la vittoria del noto programma musicale di Sky : "Non mi creo illusioni, è fama apparente, resto me stesso"

Baltimora (a sinistra) a X Factor 2021

Baltimora (a sinistra) a X Factor 2021

Ancona, 4 dicembre 2021 - Il ‘trovatore’ dorico Edoardo Spinsante, in arte Baltimora, è in finale. Giovedì prossimo si esibirà a X Factor, il talent show di Sky in diretta alle ore 21.15 su Sky e NOW. È riuscito nell’impresa, quindi, il ventenne cantautore anconetano che ha iniziato la sua avventura a X Factor con le audizioni del 30 settembre scorso e, puntata dopo puntata, ha conquistato giudici, critica e pubblico. Nato e creciuto ad Ancona, Spinsante si è formato al liceo scientifico Galilei e con i suoi compagni di scuola ha mosso i primi passi nel mondo della musica. Dopo il diploma ha scelto l’università di Milano per studiare da produttore discografico. Una storia romanzesca che coinvolge anche altri giovani artisti dorici, come raccontato finora. Giovedì prossimo si chiuderà il primo capitolo. 

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Come si è sentito quando ha cantato per la prima volta di fronte al pubblico di X Factor, sapendo che si stava esibendo di fronte a centinaia di migliaia di persone? "Una sensazione molto particolare. Il pubblico nello studio è composto solo da duecento spettatori. Io, che mi concentro sempre molto, non pensavo al contesto. Al primo live vedevo queste persone, che mi guardavano da spalti posizionati in alto, lontano. Sul palco, che non si nota in tv ma è gigantesco, lunghissimo, la pressione non era così alta. Ero più emozionato per il fatto di portare un mio inedito, che è sempre più impegnativo di cantare cover".

Prima di X Factor aveva avuto altre occasioni di cantare in pubblico? "Sì, una decina di volte, ad Ancona e provincia: al Museo del Giocattolo per l’inaugurazione, alle Muse un paio di volte per concerti di beneficienza, al Teatro La Fenice di Senigallia con lo spettacolo del Galilei (ne parlammo sul Carlino nel 2017, ndr), a Ferragosto in piazzetta a Numana e in altre occasioni".

Scherzando l’ho soprannominata il «trovatore dorico», dato che ai miei occhi è un poeta che accompagna i suoi versi con la musica e, come i trovatori, lo fa in una corte, una potente corte mediatica. Si riconosce in questa immagine? "Sicuramente è un’immagine che mi fa molto onore, la apprezzo. Come penso ogni autore, o cantautore, che accompagna i versi con la musica, per me versi e musica sono inscindibili. Mi ci ritrovo anche perché sono di Ancona, quindi dorico va benissimo".

E’ entrato nello star system. Cos’ha di particolare rispetto al sistema in cui vive la massa?

"Non mi sento di essere entrato nello star system. Quella di X Factor è fama apparente, temporanea, data dalla ciclicità del programma. Solo una piccola parte di questa cosa rimarrà, forse, o forse no, ma non mi creo illusioni. Dall’interno noto che a volte c’è molta più profondità di quello che sembra ma anche il contrario. Tutto è relativo. Mi diverte vedere come reagisce il pubblico. La frase di una canzone messa a caso, come ‘passeggio per strada’, al pubblico può sembrare una metafora, mentre una frase densa di significato per l’autore può passare inosservata".

Quali sono i modelli a cui si ispira? "Non saprei. Musicalmente, tra gli artisti con cui sono cresciuto, che ho ascoltato di più, come artista e come persona amo Ed Sheeran, una star umile con melodie incredibili nei primi album, poi sceso a compromessi una volta diventato una pop star. Anche Kanye West, per l’opposto: è uno che di sé dice sono il migliore, con la consapevolezza di esserlo davvero. Sono estremi da miscelare, in un equlibrio che non sempre mi riesce".

Avrà ricevuto migliaia di commenti. Che effetto le hanno fatto? "In effetti ho ricevuto tantissimi commenti e messaggi privati. La gente mi scrive che le ho migliorato la giornata. Sono bellissimi, ma quando sono tanti, rischi di abituarti. Diventa un pubblico invece di persone, per questo non mi piacciono i concerti grandi, preferisco quelli piccoli, dove le persone sono distinte e non sono un pubblico. Ho ricevuto tantissimi apprezzamenti e poco odio. Fanno stare benissimo ma qui sono talmente impegnato e concentrato che non ci faccio caso. Finché sono convinto di quello che faccio, io mi sento realizzato. Mi basta portare qualcosa che mi piace, che mi rappresenta. I commenti sono la conseguenza di una scelta che hai fatto".