"Ancona ne rivendica la paternità sportiva? A Jesi è cresciuto e diventato grande"

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di Gianni Angelucci

Esattamente un anno fa, giugno 2021, ha ricevuto da Alberto Proietti Mosca il testimone di guida del Club Schema Jesi. Una eredità pesante, da salvaguardare (e possibilmente rimpinguare), una cascata di medaglie olimpiche - non solo quelle, oh yes - da fare concorrenza ai caveau di Fort Knox. Maurizio Della Bella, il suo predecessore iniziò ‘al maschile’, con Stefano Cerioni, la ultraquarantennale cavalcata olimpica alla guida di un club assurto a gloria imperitura grazie a un fenomenale dream team al femminile: con Tommaso Marini la storia potrebbe non solo ripetersi ma addirittura consolidarsi almeno per il prossimo decennio. Fatalità o premonizione? "Proietti Mosca ci ha lasciato una bella sfida, come inizio può essere un buon segnale – fa professione di modestia Della Bella – del resto in questo ultimo anno, da quando la pandemia ha un pò allentato la presa, oltre all’argento mondiale di Marini, a quello olimpico di Alice Volpi, e ai podi della Thibus e di Choupenik, abbiamo raccolto grandissimi risultati a tutti i livelli dai Giovanissimi in su". Le prime pagine dei giornali sono tutte per Tommaso Marini, miglior investimento il Club Scherma non poteva fare. "Tommaso è il prodotto dell’effetto-Cerioni e del certosino lavoro dei maestri, Giovanna Trillini, Annalisa Coltorti, Maria Elena Proietti nonché dello staff al completo: poi è chiaro che lui ci mette tantissimo del suo, dal talento all’etica del lavoro".

Oggi Tommaso, a questo punto indiscusso numero 1 del ranking mondiale guiderà il quartetto azzurro nella finale a squadre. Un pronostico? "Poco tempo fa, a gennaio, Cerioni disse che l’Italia sarebbe tornata a far paura a tutti, i risultati lo confermano ma in un mondiale non c’è niente di scontato, per me la squadra sul podio ci va ma non dico in quale posizione". Prospettive per le prossime olimpiadi? Tra due anni Parigi ci aspetta, Alice (Volpi ndr) e Tommaso hanno il biglietto assicurato, a quando un altro dream team made in Jesi? "Posso solo dire che se continuano a bruciare le tappe come stanno facendo non mi sentirei di escludere piacevoli sorprese dalle nostre fiorettiste emergenti Sofia Giordani, Matilde Calvanese, Beatrice Manaco". Lei lo conosce bene, ci racconti del Marini persona e atleta. "Un ragazzo educato, determinato, grande spirito di sacrificio forgiato secondo i canoni classici del nostro club, un vero allievo del maestro Triccoli. Agonisticamente e fisicamente è una forza della natura, atleticamente maturo: e può ancora migliorare sotto l’aspetto tecnico tattico". Ad ogni vittoria da Ancona ne rivendicano la paternità sportiva. "Ah, sì? Io so solo che a Jesi Tommaso è cresciuto e diventato ‘grande’ e che di recente è venuto anche ad abitarci".