"Con Roseto è una battaglia"

Quarisa racconta così la sfida contro gli abruzzesi: "Vanno superate le difficoltà legate a concentrazione e Covid"

Vigilia della prima di campionato, tra tamponi - l’esito, per il clan aurorino era previsto per la tarda serata di ieri - protocolli sempre più complicati, dpcm di non facile interpretazione. Parlare di clima di incertezza può apparire eufemistico, che ne dice Andrea Quarisa.

"In effetti non è facile rimanere concentrati in momenti particolari come questi che stiamo vivendo – ammette il neo capitano della The Supporter – stiamo per scendere in campo, non resta che lasciarsi alle spalle dubbi e paure, pensare a giocare e a farlo nel miglior modo possibile".

Per tradizione Roseto è sempre una bella gatta da pelare. "Squadra tosta, tanti giocatori esperti guidati da un califfo come Valerio Amoroso, un campo che ha fatto la storia del basket italiano, difficile per tutti. Anche senza pubblico". C’è un precedente fresco fresco e incoraggiante, giovedì in Eurolega Milano è tornata a vincere a Tel Aviv con il Maccabi, palasport vuoto, dopo 33 anni. "Un piccolo vantaggio che ci prendiamo volentieri anche se non penso che sarà questo a fare la differenza. Noi andiamo a giocare la nostra partita provando a rispondere all’esperienza di Roseto con la freschezza e la voglia di sorprendere dei nostri giovani. Abbiamo lavorato tosto in queste settimane, siamo pronti, dico di più, negli ultimi dieci anni di professionismo non me la ricordavo una preparazione atletica così tosta".

A lei toccherà per la prima volta anche l’onere e l’onore di vestire i gradi di capitano. "Una responsabilità che assumo volentieri aspettando il ritorno di Nelson (Rizzitiello ndr). Per carisma, esperienza è lui il vero capitano di questa squadra. E poi è jesino e questa squadra ha un anima tutta jesina".

g.a.