Fuori dal Badiali, poi al Caracas: festa fino all’alba

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Una festa durata fino all’alba. Iniziata dentro il "vecchio hangar" di via dello Stadio, proseguita fuori, mentre qualche aficionados era al Brady’s, e conclusa al Caracas Cafè. E, badate bene, non c’erano soltanto le ragazze e la società. Ma anche tutti quei tifosi che hanno potuto godersi una serata di gloria accanto alle "leggendarie Citizens". E che ovviamente non si sono certo pentiti perché è stata una notte magica. La musica ha fatto da padrona. Canzoni, balli, trenini improvvisati, tra risate (tante) e perfino qualche lacrima. E poi cori cantati a squarciagola, tutti insieme. Uno in particolare: "Falconara alè!". Che se non è stato il più proposto (almeno fuori dal Badiali) lo si deve al fatto che "Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi" è nettamente il più inflazionato in questi contesti. Altrimenti non potrebbe essere. Il corteo festante, dopo birre e panini in zona palazzetto, si è spostato in spiaggia, nello chalet di Simone Vannini e dei fratelli Alex e Kevin Baldoni. Anche lì, come prima. Ci sono stati pensieri per tutti. Per Massimiliano Neri, tecnico che ha certificato accanto alle sue falchette una straordinaria impresa sportiva. Per Marco Bramucci, il presidente del Falconara, accolto con parole di giubilo. C’era anche la Coppa, guardata a vista dalle giocatrici. Poi l’idea: una bella "cannucciata" interna (alla Coppa, s’intende). Si è festeggiato anche così un traguardo che ha scritto la storia dello sport falconarese (indubbiamente), marchigiano e italiano. Perché portare al PalaBadiali oltre 2mila persone (record assoluto per una partita di futsal femminile) è una vittoria inenarrabile. Alle prime luci del giorno, il rompete le righe e tutte a casa a riposare. A cullare sopra il cuscino quel sogno verde, bianco e rosso che è diventato realtà. E che al mattino, ieri, era più vero che mai. Meravigliosamente vero. Ed eterno. Come il Città di Falconara. "Che non può perdere".

Giacomo Giampieri