Illeciti, la Jesina di Marco Polita viene assolta

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Assoluzione piena, "perché il fatto non sussiste". Il "fatto" era l’accusa di presunto illecito fiscale che a partire dal luglio 2019 aveva coinvolto la dirigenza della Jesina calcio nella persona del suo presidente avvocato Marco Polita. Chiamato, in quanto legale rappresentante, a rispondere dell’accusa di illecito fiscale riferito ad alcune annate della gestione della Jesina calcio da lui presieduta nel periodo 20072018. Accuse che col passare del tempo a seguito di controlli, verifiche e approfondimento delle indagini, sono venute via via a perdere consistenza fino al raggiungimento della sentenza di ieri del giudice dell’udienza preliminare dottor Alberto Pallucchini che, dopo le pronunce favorevoli della commissione tributaria e del ministero delle finanze di Bologna, ha emesso sentenza di assoluzione "perché il fatto non esiste". Per l’ex presidente della Jesina, due mandati da sindaco nel 1994 e nel ’98, difeso dall’avvocato Paola Montecchiani, la fine di un incubo: per gli sportivi e per gli estimatori della persona e del professionista, tra i più noti e stimati della città, la inevitabile conclusione di una vicenda che ha confermato l’assoluta estraneità sotto l’aspetto giuridico e personale e del resto della dirigenza dell’epoca basata su un gruppo di appassionati personaggi locali. "Vi lascio immaginare il mio stato d’animo – confessa Polita - ringrazio gli sportivi e tutti quelli che mi sono stati vicini in questi tra anni e che sempre hanno creduto nella correttezza della gestione e dei sacrifici economici della dirigenza di allora". L’ex presidente, che aveva rinunciato alla prescrizione, conferma la fiducia nella giustizia, fiducia che non era mai venuta meno neppure nei momento più difficili.

g.a.