Centoventiquattro iscritti da ogni parte d’Italia (34 donne), tantissime le racchette provenienti dalla Romagna, il solito, lodevole e certosino impegno sotto l’aspetto organizzativo. Qualità e quantità nel rispetto della tradizione, insomma. Manca solo - stramaledetto coronavirus - il pubblico. Puntuale, attento e numeroso ogni volta che al Circolo Cittadino c’è di mezzo il tennis, a maggior ragione, quasi un’equazione matematica, da quando, sette anni fa, è nato l’Itas Open il torneo che, a partire da oggi e per i prossimi dieci giorni, raduna a Jesi i migliori tennisti a livello nazionale. Porte chiuse, spalti vuoti, chi osa parlare di crisi del settimo anno è subito zittito. "L’importante è esserci, al cuor non si comanda – non si perde di coraggio e invita tutti a seguire gli incontri attraverso le pagine social della Scuola tennis del Circolo Cittadino e dell’Agenzia Itas Assicurazioni JesiAnconaFabriano (chi non vuol rinunciare ai suoni e alle emozioni della diretta c’è sempre la terrazza panoramica che domina il campo centrale), il presidente del Circolo Gianluca Mucelli –. E’ una sfida che affrontiamo con la serietà e l’esperienza di anni di gestione del tennis a Jesi, prima diretta e ora affidata alla competenza del maestro Alessandro Carbonari. Sarà un edizione nuova rispetto al passato ma ugualmente, e forse, anche più coinvolgente e significativa". "Non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di entrare nel novero delle società che hanno contribuito a un ritorno alla pratica sportiva – raccoglie la sfida al nemico invisibile il maestro Carbonari – e questo ci ha permesso di essere inseriti come prima tappa del City Tennis Tour 2020 circuito di tornei amatoriali Tpra Fit abbinati a tornei di 4’ e 3’ categoria gare di singolare maschile e femminile".
Bookmakers pronti a scommettere sul bis della finale 2019 (anche quest’anno trasmessa in diretta tv suRadio Arancia, canale 210 del digitale terreste) tra il detentore Omar Giacalone e Di Nicola. Al vincitore il trofeo intitolato a Danilo Mariotti, stimato imprenditore della Vallesina vittima del coronavirus.
Gianni Angelucci