"La burocrazia uccide le nostre passioni"

Domenica la finale per il titolo di Promozione Maceratese-Osimana, Campanelli si sfoga sull’orario: "Le 18? Le famiglie saranno al mare"

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di Michele Carletti

"Non uccidete le nostre passioni". E’ l’appello del presidente dell’Osimana Antonio Campanelli, "uno dei tanti presidenti di società sportive" si firma così a congedo del comunicato apparso in settimana sul sito ufficiale della storica società senzatesta tornata da poche settimane in Eccellenza. Il riferimento è al match che si giocherà dopodomani, domenica, a Macerata, alle ore 18. Quel Maceratese-Osimana (finale per il titolo regionale di Promozione) che ritorna dopo tanto tempo e che rievoca sfide accese e vibranti anche in categorie superiori. Ma che rischia di disputarsi davanti a un pubblico non proprio numeroso. "Si giocherà domenica 19, alle ore 18, quando i bambini saranno ancora al mare con le famiglie e poco importa, anzi meglio per tanti, se l’evento scorra nella tranquillità desertica".

Non è stato possibile infatti giocare a Osimo "perché sono 3 anni che burocrazie e cavilli stoppano uno degli stadi più belli e meglio tenuti delle Marche e neanche per colpa del Comune che sta facendo quanto possibile". Per il rinnovato Diana manca ancora l’omologazione della Commissione pubblico spettacolo. Le due società avrebbero voluto giocare a Macerata, in notturna, ma niente. "Anche se lo stadio è sicuramente idoneo, la Prefettura ha dato parere negativo, dietro rifiuto delle forze dell’ordine".

E allora il presidente aggiunge una riflessione: "Quando avrete ucciso le nostre passioni ed evitato di far nascere quel sano fuoco da sognatori nei bambini, chi vi ritroverete a portare avanti un movimento così importante? Quando l’Italia non si qualifica per due mondiali consecutivi parlerete di sfortuna o qualcuno vi farà notare che avete chiuso oratori e campetti e non investite sugli impianti sportivi? Quando saranno finiti i sognatori, i ragazzi li troverete in mezzo alle baby gang o a fumare spinelli nei vicoli del centro? La passione è quella che spinge chi come me, si sbatte ed arrovella tutti i santi giorni per portare avanti una società sportiva, mettendoci del proprio, tra tempo e risorse. La passione è frutto di emozioni forti, avute fin dall’infanzia ed accresciute col tempo, da sognatori incalliti. Ho avuto la fortuna di vivere da bambino le epiche gesta dell’Osimana bella, con l’ascesa in serie C2 e le tante memorabili sfide, tra le quali quelle con la Maceratese. Lì è nato quel fuoco che ancora oggi mi spinge e ci spinge con diversi amici coetanei". Quel "fuoco" che non deve essere spento da "burocrazia, pignolerie e paure".