La Jesina si prende tutto nel derby Il Fabriano Cerreto va al tappeto

Decisivo il guizzo firmato da Monachesi che ha regalato tre punti d’oro ai leoncelli. Ottimo l’arbitraggio

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NA

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FABRIANO CERRETO

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NA: Minerva, Martedì, Lucarini, Garofoli (46’ st Brocani), Rossi, Mistura, Cameruccio, Domenichetti (1’ st Giovannini), Perri, Jachetta (31’ st Zagaglia), Monachesi (41’ st Evangelisti). All. M.Strappini

FABRIANO CERRETO: Santini, Salsiccia (40’ st Buldrini), Santamarianova, Pagliari, Stortini (31’ st Lattanzi), Lispi, Spuri (25’ st Crescentini), Bastos Moncalvo (13’ st Montagnoli), Del Sante, Aquila, Tizi (25’ st Marengo). All. G.Giacometti

Arbitro: Racchi (Ancona)

Reti: 18’ st Monachesi

Note: 350 spettatori. Angoli: 5 a 2 per la Jesina. Ammoniti: Mistura, Bastos Moncalvo, (dalla panchina) Giacometti, Lucarini, Santamarianova, Lispi

Un derby all’antica giocato senza risparmio di energie, tre punti meritati per una concreta Jesina sconfitta con l’onore delle armi per un Fabriano Cerreto mai domo. Primo tempo caratterizzato da ritmi frenetici e dal lodevole tentativo delle squadre di creare gioco: a vanificare il tutto la scarsa precisione, una manovra non sempre lucida, le marcature asfissianti, l’ermeticità delle difese. Una ventina di minuti di sterili attacchi leoncelli, quattro angoli e nessun tiro nello specchio della porta il fatturato dell’intero primo tempo (l’occasione migliore, l’inzuccata, alta, di Lucarini al 13’), un paio di pericolose incursioni ospiti firmate Tizi (provvidenziale salvataggio di Lucarini sul traversone che avrebbe potuto arrecare seri danni alla porta di casa).

Come previsto il derby si anima nel secondo tempo, al 18’ leoncelli in vantaggio, assist di Rossi per Monachesi al limite dell’area, controllo di destro e palla liftata all’incrocio. Due minuti dopo Lispi da terra salva il possibile raddoppio di Giovannini. Crescono agonismo e nervosismo, aumentano i cartellini gialli, il Fabriano ci prova rendendosi pericoloso in un paio di occasioni, la Jesina controlla, chiude attaccando mettendo in carniere tre preziosissimi punti in ottica play off. Il migliore in campo? L’arbitro: direzione autoritaria, interventi limitati al minimo indispensabile senza cadere nel tranello delle simulazioni. In tempo di grandi cascatori, ci voleva proprio.

Gianni Angelucci