"La Nord era un muro, Ancona vive di calcio"

Il numero uno dorico, Filippo Perucchini: "Abbiamo fatto una buona gara, rischiando zero. Il gruppo è sano, giusto mix tra giovani ed esperti"

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Se è vero che la maturità non si misura esclusivamente dall’età anagrafica e dalle presenze in categoria (e anche più su), per Filippo Perucchini sono due requisiti che valgono molto se abbinati al suo naturale talento di stare – e bene – tra i pali. Il nuovo portierone dell’Ancona, lunedì sera, è stato pressoché inoperoso nell’arco della gara col Siena e si è "sporcato i guanti" soltanto per raccogliere dal sacco l’imprendibile colpo di testa di Arras. Un peccato, perché i dorici avrebbero meritato di più. Eppure le indicazioni, anche per lui, sono state positive.

Perucchini, ci racconta la partita?

"Trattandosi della prima di campionato c’erano delle normali incognite per tutti. Ma abbiamo disputato una buona gara. Siamo stati bravi ad andare in vantaggio, peccato poi non essere riusciti a portare a casa il risultato pieno, nonostante abbiamo rischiato praticamente zero e subito ugualmente un gol. Ci servirà da lezione".

Cosa è mancato per vincere? "Forse qualcosina abbiamo sbagliato, ma sarei stato più sorpreso se fossimo stati perfetti già alla prima giornata. La prestazione è stata positiva, in tutte le due fasi. Ora c’è da continuare a lavorare forte durante la settimana, a dare tutto e continuare a seguire quello che ci dice il mister".

Ingresso in campo, da rituale il portiere dell’Ancona deve compiere due balzi e toccare gli estremi della traversa per caricare la Curva Nord: anche lei è stato travolto da quel boato...

"Una cosa fantastica. Più in generale tutto lo stadio e la città. La curva nord era un muro. Ancona è una piazza che vive e ha fame di calcio, dopo gli ultimi anni di sofferenze. Questo entusiasmo è contagioso: ora è compito nostro fare in modo che si alimenti ancora di più, così da incendiare lo stadio ogni domenica".

A partire dalla prossima a Pontedera (ore 14.30): che gara vi attende?

"Tosta, come tutte in questa categoria che ormai conosco bene. Una sfida difficile specie quando vai fuori casa e incontri squadre organizzate e volenterose. Ma noi vogliamo giocarla alla nostra maniera, con grinta e attenzione".

Lei è tra i più esperti del gruppo (31 anni il prossimo 6 ottobre)... "No, sono il più "vecchio" (puntualizza e scherza Perucchini, ndr)".

Che consigli ha da dare ai suoi compagni più giovani e che gruppo ha trovato?

"Abbiamo la fortuna di avere un gruppo sano e coeso, molto omogeneo. Ci sono sì, tanti ragazzi giovani, ma anche tanti ragazzi più esperti, relativamente giovani, con anni di C già nel bagaglio. Sono tutti applicati, arrivano presto ad allenamento e chiedono, se possibile, di fare qualcosa in più alla fine. Quindi ho poco da dir loro, se non che il calcio non è tutto rose e fiori, anzi. Bisogna dare tutto, ogni giorno. Cercare quel qualcosa in più per migliorarsi sempre, chiedendo molto a se stessi".

Che stagione può fare l’Ancona?

"Non farei troppi proclami, ma indubbiamente abbiamo delle ottime qualità. É presto, vedremo cammino facendo. Aggiorniamoci tra tre mesi. Intanto noi continuiamo a lottare, a migliorare e a crescere. Questo è garantito".

Giacomo Giampieri