L’Ancona tra alti e bassi, ma si può recuperare

Dorici ribaltati dall’Entella, per un gol incassato a trenta secondi dal termine. E adesso per la squadra c’è l’emergenza in difesa

di Giuseppe Poli

È un’Ancona a due facce, quella che esce sconfitta a Chiavari per un gol incassato a trenta secondi dal termine. Contro l’Entella una squadra a due volti, proprio come le luci e le ombre mostrate finora lungo il cammino da settembre. C’è l’Ancona capace di mettere sotto i liguri per settanta minuti e, di contro, c’è quella che incassa tre gol nei restanti venticinque. C’è la squadra che ancora una volta, proprio come è successo anche a Reggio Emilia, non solo regge il confronto con una delle formazioni accreditate per la promozione in serie B, ma lo vince pure, disputando una grande prestazione – con due reti spettacolari a Chiavari, senza riuscire a segnare a Reggio Emilia – e, dall’altra parte, c’è quella che esce dal campo senza niente di utile per la classifica. C’è l’Ancona che mette in mostra le sue stelle, con un Di Massimo domenica scorsa capace di realizzare due fantastici gol quasi identici, esaltando le sue caratteristiche di uomo d’area, ma c’è anche quella che ancora una volta finisce la partita in dieci uomini per un’espulsione che si poteva evitare e che metterà in difficoltà il reparto difensivo nella prossima sfida. C’è quella che strappa gli applausi e poi quella che ti fa mettere le mani nei capelli, quella che gioca come avresti sempre sognato e quella che ti toglie il sonno tra episodi sfavorevoli, gol regalati agli avversari e disattenzioni, quella che fa scintille in attacco e quella che traballa in difesa. D’altra parte la classifica dice che i dorici sono decimi, alla stessa distanza dal vertice come dalla quota playout, con appena due pareggi e con quattro vittorie e altrettante sconfitte. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, insomma: dunque ancora una volta due facce della stessa medaglia. C’è chi critica Colavitto, chi vorrebbe cacciarlo, ma i giudizi dopo una sconfitta così amara come quella di Chiavari possono essere facilmente annebbiati dalla rabbia e dalla delusione. Colavitto merita di stare al suo posto, quest’Ancona che va a sprazzi, che è capace di esaltarsi come di spegnersi è certamente figlia sua, ma anche di un cammino intrapreso mesi fa dalla società, con una squadra completamente rinnovata. Nella passata stagione l’Ancona non aveva mai giocato all’altezza di squadre come l’Entella o la Reggiana, le due formazioni con il valore di mercato più alto di tutto il girone, secondo Transfermarkt. Però è anche vero che nelle prime dieci giornate aveva conquistato 19 punti, 5 più dell’attuale classifica. Il valore della squadra di quest’anno è senz’altro superiore a quello della passata stagione: se n’è andato circa un quarto di campionato e, specie in un girone così equilibrato, il tempo per recuperare i punti persi per strada sicuramente c’è, già a partire dalla prossima sfida al Del Conero contro la Lucchese. Che l’Ancona, con una rosa un po’ troppo ristretta, affronterà senza gli squalificati Mondonico e De Santis, ma forse riuscendo a recuperare in extremis Paolucci e Perucchini, giocatori troppo indispensabili per permettersi il lusso di farne a meno.