"Lavoro e motivazioni: ecco la nuova Ancona"

Il diesse Francesco Micciola: "Squadra troppo cambiata? il campo sarà giudice. I ragazzi devono fare ciò che chiede l’allenatore"

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Perchè stravolgere per undici undicesimi una squadra che tanto bene aveva fatto lo scorso campionato, raggiungendo anche brillantemente i playoff e lanciando in orbita giocatori del calibro di Rolfini e Faggioli?

La risposta è nella testa e nelle convinzioni del direttore sportivo dell’Ancona, Francesco Micciola. Un uomo che bada al sodo e che soprattutto non ama fare troppi voli con la testa.

Dove può arrivare quest’Ancona rivoluzionata dal mercato estivo? "Lo potrà dire solo il campo – risponde Micciola –. Ma io ho grande fiducia in questi ragazzi e nello staff tecnico. Si impegnano tutti, i giocatori stanno cercando di capire cosa chiede il mister". Il mister, riconfermato a gran voce. Parte proprio da Colavitto la rinascita e la crescita di una società che guarda oltre.

"Il nostro è un progetto a lungo termine. Abbiamo fatto diciassette nuovi innesti, abbiamo avuto in ritiro il 90% dei giocatori a disposizione. Ne abbiamo riconfermati solo cinque rispetto allo scorso anno. E’ un’incognita? Può darsi. Ma non eravate proprio voi giornalisti che all’inizio della stagione scorsa nutrivate qualche dubbio sulla squadra? Poi abbiamo visto tutti come sono andate le cose...".

Vero, dare a Cesare quel che è di Cesare. Pardon a Micciola. Che non sarà Mago G, ma nei meandri del mercato si sa muovere, eccome. C’era qualcosa da migliorare rispetto al passato? C’è qualcosa ancora da sistemare? "Abbiamo preso tutti ragazzi che si inseriscono nel tipo di gioco che vuole fare il mister. L’obiettivo è lavorare insieme, diventare gruppo, squadra. Ho molta fiducia nello staff, nei ragazzi. Nessuno di loro si è mai tirato indietro, lavorano tutti con abnegazione. Abbiamo risposte dal campo, le possibilità di qualche accorgimento c’è sempre. Ma l’importante è concentrarsi sul campionato. Abbiamo ritenuto di rimanere così anche nelle ultime ore di mercato".

"Possiamo avere anche grandi nomi di mercato, ma poi il giudice è sempre il campo – sottolinea Micciola –. L’Ancona può fare la sua parte". Davanti ai dorici ci sono sulla carta Reggiana, Entella e Cesena. Quindi i biancorossi partirebbero in seconda fascia. "Ma nessuno può dirlo adesso. Quello che dobbiamo fare noi è creare stimoli e mentalità. Siamo noi che dobbiamo dare motivazioni ai calciatori. Quello che conta è l’idea di calcio che ha l’allenatore e tutti si devono impegnare a fare ciò che lui chiede". Una squadra completamente rinnovata nei nomi, ma non nella mentalità. "Non è facile rifare daccapo una squadra – chiosa Micciola – è stato un mercato lungo e e difficile. Sappiamo bene che ci chiamiamo Ancona, ma già l’anno scorso anche se ci portavamo ancora dietro il nome di Matelica i tifosi ci sono stati sempre accanto. Siamo noi a doverli trascinare. Io sono convinto che con la voglia e l’attaccamento, la gente si appassionerà". E forse nascerà, speriamo tutti, una grande Ancona.

Andrea Massaro