L’esperienza di Gatto garanzia per l’Ancona: il geometra che inventa

Il centrocampista ha un altro anno di contratto con il team biancorosso

di Giuseppe Poli

Capitan Emanuele Gatto è un altro dei protagonisti in positivo di questa stagione biancorossa. Giunto la scorsa estate all’Ancona dal Sudtirol, s’è preso la responsabilità di fare il playmaker della squadra dentro e fuori dallo spogliatoio, guidando i compagni, soprattutto quelli meno esperti, in ogni situazione. In tante partite, però, non ha brillato, probabilmente anche perché il gioco di Gianluca Colavitto gli consegnava più un ruolo di primo difensore davanti alla difesa che non di direttore d’orchestra o di guida del centrocampo. La mediana spesso veniva saltata dai lanci dei difensori verso gli attaccanti in fase di ripartenza, se a provvedere al lancio era un centrocampista appena la palla usciva dalla difesa, erano le mezzali a innescare immediatamente il rovesciamento di fronte. Pochissimi di questi palloni passavano per i piedi di Gatto che, di conseguenza, veniva escluso dalla costruzione della manovra e restava in ombra con mansioni che non ne esaltavano le qualità. Con la difesa a tre e il centrocampo a cinque, o a quattro con il trequartista dietro alle due punte, in pratica il modulo di gioco che ha adottato Marco Donadel, Emanuele Gatto ha avuto più spazio per mettersi in mostra e per lui è cominciato un altro breve torneo, nei playoff. Ha giocato 32 partite di campionato, una di Coppa, tre di playoff e ne avrebbe giocate quattro se non fosse stato squalificato all’andata contro il Lecco. Insieme a Simonetti, Perucchini, Mezzoni, Martina, De Santis e Mondonico, Emanuele Gatto è tra i giocatori che sono rimasti più in campo, durante la stagione, senza mai affacciarsi in attacco, ma sempre pronto a chiudere gli spazi sulle ripartenze degli avversari. Il finale di stagione regolare non è stato dei migliori: prima la squalifica che non gli ha permesso di scendere in campo contro la Torres, quindi un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo nelle ultime tre di campionato. Ai playoff s’è rivisto il miglior Gatto, però, quello capace di parlare con la squadra, di tenerla unita, di fare quasi da allenatore in campo. Il gioco di Donadel sembra aver ridato chance anche al capitano per mettersi in luce, d’altra parte ha ventotto anni e lo scorso anno ha vinto il campionato da protagonista con il Sudtirol, giocando spesso e volentieri per tutti i novanta minuti, un giocatore importante nella squadra promossa direttamente in serie B, le sue qualità e la sua esperienza non possono essere messe in discussione. D’altra parte è stato anche per queste ragioni che Colavitto e Micciola lo hanno voluto ad Ancona nella scorsa estate e che la società ha puntato fortemente su di lui per portarlo a giocare sotto al Guasco. Ha un altro anno di contratto con l’Ancona che ora deve prima confermare il tecnico, passo obbligatorio in proiezione futura, e poi cominciare a lavorare alla squadra del prossimo anno. Difficile al momento sapere se Emanuele Gatto sarà confermato da Donadel nell’Ancona 202-24, ma il suo profilo tecnico e la sua esperienza sono indiscutibili.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su