Marconi cambia ancora: divorzio da Pieroni

Il presidente dell’Anconitana ha concluso il rapporto con il patron dell’ultima serie A biancorossa: fine di un ritorno sempre contestato

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Ora la rivoluzione in casa Anconitana è completa. A sancire l’atto conclusivo il comunicato stampa: "Il sig. Stefano Marconi ed il sig. Ermanno Pieroni, in proprio e nelle loro rispettive qualifiche, comunicano di aver consensualmente ed amichevolmente risolto tra di loro ogni pregresso rapporto professionale relativo alla consulenza di quest’ultimo in favore dell’US Anconitana. Entrambi manifestano la stima reciproca che li lega ed il rispetto dell’uno nei confronti dell’altro per la serietà, l’onestà e la competenza professionale. Si augurano reciprocamente le migliori fortune". È la parola fine su un binomio che non è andato come avrebbero voluto gli stessi protagonisti. Marconi aveva a lungo corteggiato, e poi convinto, Pieroni a tornare ad Ancona nonostante i suoi trascorsi legati al post secondo campionato di serie A e una larghissima parte della tifoseria a lui ostile, Curva Nord in primis. Marconi aveva visto in Pieroni l’uomo a cui affidare la gestione del club e lo sviluppo tecnico di una squadra che avrebbe pensato solo a conquistare la D. È proprio in estate che sono nati i primi dubbi sulla fattibilità del matrimonio. Da una parte le legittime aspettative del presidente, dall’altra le difficoltà nel fare mercato del duo Pieroni-Arcipreti. Il primo aveva infatti sponsorizzato l’arrivo del secondo nel ruolo di direttore sportivo. Una strategia che non ha pagato è stata quella di inseguire troppo a lungo, e inutilmente, giocatori con pedigree nei professionisti, ma che non avrebbero ascoltato richiami dall’Eccellenza, sebbene arrivassero da una piazza blasonata come Ancona. Un esempio? Sbaffo, poi finito alla Recanatese. Così a Marco Lelli è stata data una rosa numericamente scarna e qualitativamente non sufficiente per l’obiettivo stagionale. Non a caso è stata stravolta in queste ultime settimane con sette arrivi e cinque addii. Lo stop per Covid ha spinto verso il cambiamento dirigenziale. Marconi ha aggiunto all’organigramma la figura di Antonio Recchi come direttore generale. Recchi-Pieroni-Arcipreti: un triangolo dalla convivenza complicata. Arcipreti si è dimesso a dicembre; Pieroni è resistito come consulente del presidente, ma senza che i due fossero più così in sintonia; intanto a Recchi è stata affidata la delega sul mercato.

Andrea Fiano