Melchiorri, la seconda giovinezza dell’ex: "Vogliamo i tre punti: se segno esulto, credo"

L’attaccante della Recanatese torna al Del Conero: "Ero pronto a rimanere, ma nessuno mi ha fatto una proposta. Ha inciso il calo"

Melchiorri, la seconda giovinezza dell’ex: "Vogliamo i tre punti: se segno esulto, credo"
Melchiorri, la seconda giovinezza dell’ex: "Vogliamo i tre punti: se segno esulto, credo"

"Arriviamo a questa sfida carichi e con molta voglia di continuare a far bene: cercheremo di fare una buona prestazione, possibilmente tornando a casa con i tre punti": parola di Federico Melchiorri, grande ex del derby di sabato e uno degli osservati speciali della sfida. Il bomber di Treia, arrivato lo scorso gennaio dal Perugia, ha lasciato ad Ancona un ricordo agrodolce: dopo una partenza col botto, fatta di cinque gol nelle prime quattro partite, il graduale calo, che andò di pari passo con quello della squadra, e una sola rete segnata, contro il San Donato Tavarnelle. Oggi è in forza alla Recanatese, vera sorpresa di questo inizio campionato e desiderosa di salire sempre più in alto, per continuare a stupire.

Melchiorri, la scorsa estate si sarebbe mai aspettato di arrivare a questo derby da quinto in classifica e con cinque punti sopra l’Ancona?

"La mia fortuna è che non faccio mai previsioni all’inizio del campionato: devo sempre puntare a vincerle tutte, a prescindere dall’avversario, che si chiami Cesena o Fermana. Sappiamo che l’Ancona è una squadra forte, andremo con la dovuta attenzione, cercando di imporre il nostro gioco".

Qual è il segreto di questa Recanatese?

"Ci divertiamo, non guardiamo alla classifica, pensiamo solo a dare il massimo: non ci sono invidie o rancori, finita la partita, pensiamo subito a quella successiva, a prescindere dal risultato".

A Recanati sta vivendo una seconda giovinezza?

"Sì, anche se le gambe non sono più quelle di un tempo: il mister e il suo staff svolgono il loro lavoro in maniera eccellente e anche la squadra mi aiuta, impegnandosi per il bene di tutti".

Torniamo un attimo alla sua esperienza ad Ancona: un rendimento in calo dopo una partenza sprint. Sperava di rimanere?

"La mia disponibilità l’avevo data, ma ovviamente il contratto non me lo faccio da solo. Non mi è stato offerto nulla e io non ho forzato la mano: forse il calo di rendimento, dopo l’infortunio col Cesena, ha influito sulla decisione della società di non rinnovare il contratto".

Che idea si è fatto, da fuori, delle difficoltà dell’Ancona in questa prima parte di campionato e del ritorno di Colavitto?

"Non ci ho fatto troppo caso, ho vissuto diverse annate in cui sono stati cambiati allenatori. Ci saranno stati tanti fattori che hanno inciso: spero che ora, con Colavitto, ne escano fuori il prima possibile, le potenzialità ce le hanno".

Da Spagnoli a Sbaffo: qual è il partner d’attacco che si sposa meglio con le sue caratteristiche?

"Sono giocatori completamente diversi, è anche difficile paragonarli, ma io dico Sbaffo, perché ha un’idea di gioco che si sposa bene con la mia: recupera palla, si abbassa e mi lascia libertà nei movimenti, cosa che preferisco. Con Spagnoli purtroppo, per via degli infortuni che abbiamo avuto entrambi, non ho ci giocato molto insieme".

Se dovesse segnare sabato, esulterebbe?

"Penso di sì (sorride, ndr), ma non mi sono mai concentro troppo su queste cose: l’importante è che la squadra torni a casa con un buon risultato".

Gianmarco Minossi