Problemi per Zenga, ma Conte si avvicina

Problemi per Zenga, ma Conte si avvicina

Problemi per Zenga, ma Conte si avvicina

E’ tornato il sole su Ancona e sull’Anconitana. Il diverbio tra il capitano Vito Falconieri e mister Marco Lelli di venerdì scorso si è dimostrato solamente una normale discussione da campo. Il gruppo è coeso e i sorrisi durante il torello di riscaldamento lo confermano: la squadra non ha crepe. L’unica nube è quella che ha coperto la testa di Jacopo Zenga, o meglio il ginocchio destro. L’attaccante dorico, ha lamentato un fastidio al e per precauzione ha svolto solo una parte dell’allenamento prima delle terapie e poi del ghiaccio. Nessun allarmismo particolare in casa biancorossa, soprattutto perché Zenga non ha mai sofferto problemi particolari in quella zona, ma è da valutare per la prima trasferta del campionato a Jesi.

Ma la squadra è stata rafforzata, o meglio completata, come racconta il vicepresidente Robert Egidi: "Ci siamo mossi bene sul mercato, per puntellare tutti i reparti. Ora il mister ha ampia scelta e abbiamo abbinato giocatori giovani e ragazzi di esperienza". Profondità di rosa che sarà fondamentale per dare l’assalto alla serie D, soprattutto in un campionato così breve e con l’incognita Covid - pericolo scongiurato per Alla che è tornato al campo con il tampone negativo, raffreddore smaltito - che si aggiunge ad eventuali infortuni: "Ora abbiamo un’altra settimana per puntellare il centrocampo. Ci fidiamo del nostro direttore genrale Antonio Recchi", continua Egidi.

I nomi sul taccuino sono sempre quelli di Marco Conte del Giugliano e Cristiano Camillucci, svincolato. Entrambi hanno dato disponibilità e dalla società confermano che ne arriverà uno solo tra i due. Rimane avanti il mediano dei campani, che però vanno convinti a privarsene. La trattativa risulta ben avviata, il giocatore gradisce una piazza calda come quella dorica, e si può chiudere già in settimana. Difficile possa esserci già per la partita del Carotti, ma la società non ha fretta. Mentre con Kenneth Obodo c’è stata solo una chiacchierata.

Niccolò Severini