GIUSEPPE POLI
Sport

Protesta dei giocatori dell'Ancona: faccia a faccia con il presidente Recchi per stipendi non pagati

I giocatori dell'Ancona protestano contro la dirigenza per stipendi non pagati, chiedendo chiarezza e rispetto.

I giocatori dell'Ancona protestano contro la dirigenza per stipendi non pagati, chiedendo chiarezza e rispetto.

I giocatori dell'Ancona protestano contro la dirigenza per stipendi non pagati, chiedendo chiarezza e rispetto.

Adesso i giocatori dell’Ancona alzano la voce: faccia a faccia serrato, ieri pomeriggio, attorno alle 17, dunque poco dopo l’inizio del consiglio direttivo, all’agenzia Criluma del presidente Antonio Recchi, tra lo stesso presidente e sei giocatori che si sono presentati con lo scopo di far sentire chiara e forte la propria voce. L’iniziativa è stata di Filippo Boccardi, Enrico Rovinelli, Aziz Sare, Matteo Alluci, Luca Belcastro e Antonio Varriale, un bel gruppetto fatto di giocatori esperti che, concluso l’allenamento, ha voluto dire le cose chiaramente di fronte al presidente Recchi, a patron Marconi, al socio Polci e agli altri membri del direttivo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Lo stipendio pagato dalla società a un giocatore e soltanto a lui, ma non agli altri. "Siamo stanchi di tutta questa situazione, ma soprattutto ci sentiamo presi in giro. Così non si può più andare avanti" hanno commentato decisamente arrabbiati dopo l’incontro, che è durato qualche minuto. Toni accesi, a tratti anche aspri, per dire basta con la mancanza di chiarezza e per chiedere il pagamento degli stipendi dello scorso mese di marzo, peraltro ieri in ritardo di appena una settimana. In questa situazione, infatti, non sono tanto questi sette giorni a pesare sulla squadra – magari per qualcuno sì, di fatto questi ragazzi sono professionisti – quanto la mancanza di risposte, di chiarezza, di una visione futura. E lo stipendio pagato a un giocatore soltanto, senza nessuna chiara comunicazione agli altri. Una mancanza di rispetto che pesa su tutta la squadra e che ha spinto i sei al faccia a faccia con la dirigenza. Pochi giorni fa anche lo staff tecnico in conferenza stampa ha smesso di difendere a oltranza la società, portando avanti le proprie richieste in modo chiaro e deciso. E adesso che lo scontro è totale, che sono tutti contro tutti, i soci l’uno contro l’altro, lo staff tecnico e la squadra contro la società, ma anche la tifoseria contro la stessa società, i nodi vengono al pettine e le carenze societarie arrivano dirette fino alla squadra, senza filtri. L’irruzione dei biancorossi in consiglio direttivo è il chiaro segnale che la misura è colma.

g.p.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su