Ripa: "Ancona, ci sono visione e obiettivi"

L’amministratore delegato a tutto campo: dal mercato al centro sportivo fino alla campagna abbonamenti. Parola d’ordine programmazione

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Programmazione. E’ la parola che contraddistingue il lavoro e l’impegno in biancorosso dell’amministratore delegato Roberto Ripa, che ha incominciato da qualche mese la sua avventura in società, pronto a dare un indirizzo ben preciso al futuro dorico, per programmare una crescita sostenibile e condivisa.

Roberto Ripa, qualche rimpianto sulla conclusione dello scorso campionato?

"Rimpianto è una parola che non mi piace. Abbiamo cercato di fare il massimo. Certo, uscire al primo turno di playoff non era programmato, ma ci sta. Qualsiasi cosa ci capita nella vita ci serve da lezione e ci è utile per la nostra crescita. Ci saranno momenti negativi: se siamo bravi a far sì che questi si trasformino in momenti di crescita, allora questanon si arresterà mai".

Lei è amministratore delegato insieme a Roberta Nocelli: quali sono i suoi incarichi e quali quelli del direttore generale?

"E’ un sistema che utilizzano già alcune squadre di serie A, un amministratore delegato si occupa della parte corporate e l’altro della parte sportiva. La società di calcio, però, è una società sportiva, quindi siamo interconnessi. E’ solo un modo per cercare di definire alcune situazioni. All’interno della società c’è un ottimo rapporto tra tutte le componenti, c’è unità di intenti, per definire gli obiettivi e portarli avanti in maniera corale. E il ‘noi e voi’, il motto del club, ci deve portare avanti nel nostro cammino, sempre. La società di calcio è una community, l’obiettivo e il lavoro di uno è quello di tutti". In che modo supporta Francesco Micciola nell’area tecnica?

"Nei numeri, nel budget che siamo tenuti a rispettare. E’ un budget molto buono per la categoria, Poi Micciola si occupa tecnicamente del mercato e della costruzione della squadra, la mia esperienza e il mio background servono a far quadrare i conti". Centro sportivo: l’Ancona è in attesa del bando. Quando si augura che si possa fare il passo decisivo?

"Tutti stanno facendo passi importanti per arrivare a questo, che è il fulcro di ogni club. Ho portato spesso esempi di squadre che hanno creato un virtuosismo: la sostenibilità viene proprio dal settore giovanile fiorente, ci sono esempi a bizzeffe in B e in A. Tutto questo passa per il centro sportivo. Senza non si può fare calcio sostenibile e duraturo. Il risultato che raggiungeremo sarà frutto di quello che abbiamo costruito, e se ci riusciremo sarà definitivo perché abbiamo posto le basi per quel risultato".

Quanto ci vorrà per veder cominciare i lavori?

"Non appena uscirà il bando, mi auguro nel più breve tempo possibile, avremo modo di conoscere meglio i tempi per l’inizio della costruzione".

Lei nella conferenza con Tony Tiong ha parlato di "programmazione": in cosa consiste la programmazione del futuro dell’Ancona?

"Se abbiamo la visione di dove vogliamo portare l’Ancona ci vuole un percorso, che passa per quello che stiamo facendo: un settore giovanile, un centro sportivo, una squadra più competitiva. Con Micciola ci siamo dati degli obiettivi: portare ad Ancona giocatori che hanno già vinto questa categoria, per creare un ambiente pronto a fare questo. Cercheremo quest’anno di portarne qualcuno, per tracciare gradualmente questo percorso".

Manto erboso al Del Conero dopo i vari concerti: è tranquillo?

"Ho l’esperienza di Firenze dove ogni estate ci sono sempre concerti. Una programmazione che sta facendo anche il Comune di Ancona, che in tal senso è già all’opera. Sono molto ottimista".

Cosa ci può anticipare sulla campagna abbonamenti?

"Sarà una campagna per far restare i tifosi sempre vicini a noi, a prezzi più che buoni, per convivere, per contribuire insieme a quello che stiamo costruendo".

Un messaggio ad Ancona e alla tifoseria?

"Il più importante è il percorrere insieme questa crescita. Lo scorso anno è stato fatto un lavoro straordinario, culminato con il cambio del nome. Ora dobbiamo continuare in questa crescita. Sempre nel segno del noi e voi".

Giuseppe Poli